Il titolo: un sogno o un obiettivo a Cornaredo? Livio Bordoli non ha dubbi...
LUGANO - Tre partite, nove punti. È un Lugano che vola in Super League, è un Lugano che guarda tutti dall'alto. Senza soffrire di vertigini. È vero, il campionato è ancora giovanissimo, ma i primi 270' di gioco hanno già fornito alcune indicazioni interessanti.
«Se il Lugano è la favorita per il titolo? Con tutti gli scongiuri del caso, assolutamente sì - ha dichiarato Livio Bordoli, ex tecnico del FCL - Ad oggi è l'unica squadra uscita rinforzata dal mercato. L'aspetto che mi preme sottolineare è però relativo alla società, la quale si pone sempre obiettivi importanti, senza nascondersi. L'anno scorso avevano detto terzo posto in campionato e finale di Coppa. Entrambi raggiunti...».
Perché il Lugano è favorito?
«Il Crus può contare su due titolari, e che titolari, in ogni reparto. Una squadra così attrezzata oggi non ce l'ha nessuno in Super League. Come ho detto prima, oltre alla bravura dell'allenatore, ormai nota in tutta la Svizzera, mi preme mettere in evidenza il grande lavoro che sta svolgendo la società. In ambito sportivo, non hanno sbagliato praticamente nulla nella campagna acquisti. Se ci pensate, il Lugano nelle ultime stagioni non ha mai fatto errori sul mercato. Un nuovo attaccante al posto di Celar? O individuano qualcuno più forte di Vladi e Przybylko oppure io non lo prenderei. Giocando a una punta, quelli attualmente in rosa sono sufficienti...».
Croci-Torti adesso può davvero far riposare qualcuno, senza "indebolire" la squadra...
«Esattamente. La differenza sta proprio lì... Inoltre tanti allenatori si limitano a cambiare un terzino con un terzino, un centrocampista con un centrocampista e così via... Da questo punto di vista il Crus è bravo a modificare il modulo in corso d'opera, sorprendendo la squadra avversaria. Si gira verso la panchina e trova elementi in grado di non far rimpiangere chi c'è in campo. Non va neppure dimenticato che nelle prime partite il Lugano aveva fuori Steffen e la squadra non ha assolutamente pagato la sua assenza. Questo è indice che la rosa è davvero profonda ed è pronta a far fronte a qualsiasi avversità».
La concorrenza non ha i mezzi per impensierire il Lugano?
«Il Servette ha un buon potenziale, ma non dispone di 22 potenziali titolari come il Lugano. Ne ha massimo 15 e questo aspetto, sul lungo periodo, farà la differenza. Dovessero farsi male Stevanovic o Cognat, salterebbe tutto a Ginevra...».
E i campioni svizzeri dello Young Boys?
«Lo Young Boys non dispone più di quei giocatori in grado di fare la differenza. I bernesi hanno deciso di affidarsi a un allenatore che predilige il gioco offensivo (Rahmen, ndr), ma se poi non ci sono gli interpreti adatti per fare un certo tipo di calcio allora è tutto inutile. L'YB oggi non può fare paura... Magari entro fine mercato prenderà tre-quattro elementi forti, ma torno a ripetere che in questo momento il Lugano è la squadra più attrezzata per il titolo».