L'allenatore del Lugano è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match con il Besiktas valido per i playoff di EL
THUN - L'ennesima sfida affascinante attende il Lugano. Domani a Thun i bianconeri affronteranno infatti il Besiktas di Ciro Immobile, in un duello con vista sui gironi di Europa League.
Pensando alla storica vittoria di dieci mesi fa ottenuta in trasferta proprio sul campo del Besiktas, il Crus non ha nessuna intenzione di impostare la gara di giovedì sulla difensiva per poi giocarsi tutto settimana prossima: «Abbiamo le carte in regola per giocarci questa partita qui a Thun - le parole del Mister momò, che domani non potrà contare sullo squalificato Hajdari - Non possiamo pensare al ritorno, ma cercheremo di fare qualcosa di importante già da domani. L'anno scorso era andata bene in casa loro, dove avevamo fatto qualcosa di incredibile. Ad ogni modo, ciò che abbiamo fatto quest'anno con il Fenerbahce e con il Partizan dimostra che abbiamo gli argomenti per giocarcela alla pari contro queste grandi squadre. L'atteggiamento dev'essere il medesimo, ci teniamo tanto alla partita di domani».
Il punto che accomuna Fenerbache e Besiktas è la presenza di un grande terminale offensivo, Dzeko da una parte e Immobile dall'altra. «Oggi abbiamo analizzato bene l'avversario. Immobile è un giocatore che attacca sempre la profondità appena ne ha l'occasione. Non possiamo discutere un giocatore di questo calibro, se non sbaglio è l'attaccante italiano che ha fatto più gol negli ultimi dieci anni e non è un caso se ha anche vinto la Scarpa d'Oro. Non possiamo dunque che nutrire grande rispetto per lui... Attenzione però, poiché loro hanno altri elementi pericolosi in rosa...».
Al tecnico bianconero è infine stato chiesto un parere in merito alle squadre turche, affrontate spesso dal suo Lugano: «Formazioni come Galatsaray, Fenerbahce e Besiktas non solo hanno fatto la storia del calcio turco, ma ogni anno partecipano alle competizioni europee. Affrontarle è motivo d'orgoglio, questi match ci aiutano a capire quale livello abbiamo raggiunto. Contro di loro abbiamo dimostrato che, quando giochiamo da squadra, siamo in grado di mettere in difficoltà i cosiddetti squadroni. Bisogna sempre crederci tutti assieme, solo così potremo sperare di battere avversari colmi di grandi individualità».