Protesta fondata: i granata avranno la loro udienza
Il 13 settembre l’ACB farà sentire le proprie articolate motivazioni.
BELLINZONA - La stagione del Bellinzona sta andando a gonfie vele. Solitamente i granata non hanno vie di mezzo: o fanno disperare o fanno emozionare. E in questo caso, per quanto fin qui mostrato in campo, la seconda “opzione” sembra la più plausibile. Giocano bene, sono equilibrati e vincono. Basta un dato per capire la portata di quanto realizzato: finora hanno colto tre successi, per fare lo stesso, lo scorso anno impiegarono due mesi in più (ci riuscirono solo il 27 ottobre).
Come dite, le vittorie sono due, contando quella che “salterà” per l’errore commesso contro il Wil?
L’ACB ha presentato ricorso alla decisione della Commissione disciplinare della SFL, per questo motivo al momento si deve considerare la classifica senza decurtazioni. Non si può inoltre ancora sapere come verrà valutata una protesta che ha comunque spinto il Tribunale dei ricorsi, interpellato dalla società ticinese lo scorso 16 agosto, a riconsiderare parte dell’operato della giustizia sportiva.
Facciamo un passo indietro. Per aver inserito sul foglio partita otto giocatori non formati localmente invece dei sette consentiti, il Bellinzona è stato punito con la sconfitta a tavolino. Nella capitale, il presidente Brenno Martignoni Polti aveva ammesso il refuso ma si era lamentato per l’attenzione, pari a zero, riservata al club. «Ci è stata comminata una pesante pena per un inciampo non grave e non ci è stata concessa un’udienza. Questo nonostante manchi una disposizione chiara in merito: il regolamento è in due versioni, una in tedesco e una in francese. Non c’è quella in italiano. Benché sia una lingua ufficiale. E in più, le due citate non sono uguali», aveva sottolineato il numero uno granata al momento della sanzione.
La storia è andata avanti e ha preso una piega positiva per l’ACB. Facendo intuire che le doglianze hanno basi fondate - altrimenti la questione sarebbe stata già chiusa - il Tribunale di ricorso ha infatti stabilito che la fattispecie dovrà essere approfondita. Il Bellinzona avrà dunque la sua udienza, nella quale avrà modo di difendere la sua posizione davanti a giudicanti… ticinesi. Potrà dunque farlo in italiano, “ribadendo” le proprie diverse ragioni. L’appuntamento processuale è per il 13 settembre, la sentenza, probabilmente, a seguire a breve, come avviene in queste situazioni. La giustizia sportiva conosce infatti tempistiche piuttosto veloci.
Qualora il verdetto dovesse essere nuovamente sfavorevole, i granata paiono comunque decisi a non fermarsi e a portare il caso davanti alle istanze superiori. Vogliono continuare a combattere per non vedersi tolti tre punti e, non da ultimo, per andare a fondo su carenze di livello costituzionale. E, dunque, anche per questioni di principio, che potrebbero fare giurisprudenza.