Rossocrociati sgambettati in Danimarca
Domenica di nuovo in campo: arriva la Spagna
COPENHAGEN - Caparbia ma non brillantissima, ordinata ma troppo spesso in difficoltà, volenterosa ma nervosissima, la Svizzera ha cominciato il suo cammino in Nations League perdendo 2-0 in Danimarca.
Quello del Parken Stadium era un match importante per i rossocrociati, usciti dall’Europeo carichi di certezze ma - come tutte le nazionali - costretti a ripartire (quasi) da zero. A voltare pagina in fretta.
E il nuovo capitolo elvetico è cominciato raccontando le difficoltà di una selezione che si è mossa senza le necessarie certezze. Ha giocato a viso aperto e alla pari con i padroni di casa nel primo tempo, quello nel quale ha saputo dettare i ritmi ma nel quale si è pure dovuta affidare ai guantoni di Kobel, ma è calata, parecchio, nella ripresa.
La seconda frazione è sicuramente stata influenzata dalla veloce inferiorità numerica “causata” da Elvedi, fuori al 50’, ma ha pure detto che qualche meccanismo, in rossocrociato, andrà registrato. La Danimarca non ha dominato, è vero, è però riuscita a controllare e ad affondare i colpi senza mai rischiare dietro. Prima con Dorgu (82’) e in seguito (dopo l’espulsione di un nervoso Xhaka) con Hojbjerg (92’). La Svizzera ha infatti totalmente rinunciato alla fase offensiva. E questo è un aspetto che, al di là del risultato, non può certo far stare sereno Yakin. Come non ha regalato serenità ai tifosi.
La possibilità di dimostrare che di grossi problemi non ce ne sono, la Nazionale l’avrà molto presto: domenica ospiterà infatti la Spagna per un confronto che potrà già dire molto sul girone di Nations League. Potrà però dire molto pure sullo stato di salute di una selezione, quella di Murat Yakin, che deve ritrovare in fretta le sue certezze.