Valon Behrami analizza il momento della Svizzera - «siamo in una fase di cambiamento radicale» - e il ko di Copenaghen
«Domenica con la Spagna sarà un esame importante. Non ci copiano e potremo proporre il nostro stile di gioco, ma dovremo fare a meno di elementi chiave».
COPENAGHEN - Un passo indietro e qualche punto interrogativo, ma non è il momento di fare drammi. È piuttosto il momento di analizzare nel profondo i motivi del ko di Copenaghen, dove è andato (quasi) tutto storto. E allora per decifrare il 2-0 incassato dai danesi ci affidiamo a Valon Behrami, ticinese che con la maglia della Nati ha vissuto da protagonista mille battaglie.
«La partita di Nations League contro la Danimarca è stata per molti versi più complicata di quanto avrebbe dovuto essere. I danesi ci hanno letto bene, sapevano esattamente come volevamo giocare. Può succedere e non è una vergogna. Ma ci dimostra anche che in futuro dovremo essere più flessibili.
Non abbiamo trovato gli spazi come agli scorsi Europei. Abbiamo fatto qualche lancio in profondità, ma nel complesso i giocatori danesi erano preparati per affrontarci. Sono dell'idea che servano delle alternative in attacco. L'allenatore deve lavorare su questo aspetto perché la squadra ha sicuramente la qualità e la capacità di adattarsi.
Poi è successo quello che non doveva succedere. La squadra e Granit Xhaka hanno perso i nervi. Forse lo capisco meglio di molti altri in quel momento, perché anch'io ero una testa calda. È incredibilmente difficile mantenere la calma in questi momenti. Soprattutto quando si ha la sensazione che la partita stia andando contro di noi, non solo per colpa degli avversari, ma anche per fattori esterni come l'arbitro.
Granit ha dimostrato una maturità incredibile negli ultimi mesi e anni, sia in Nazionale che al Leverkusen. Mi ha sorpreso che abbia perso la calma in quel momento. Anche perché avevo la sensazione che avesse superato questa fase della carriera. Ma anche i migliori leader hanno momenti in cui le cose non vanno alla perfezione. Il calcio è un test costante e Granit imparerà anche da questo. Ora, per la prima volta, ha perso la compostezza, ma è solo un episodio.
Ora la prossima partita è contro i campioni d'Europa della Spagna e dobbiamo farcela senza Xhaka ed Elvedi. Non è solo una partita, è un banco di prova importante in cui dovremo fare a meno di giocatori chiave. Non possiamo lasciarci trascinare dalla negatività. Ecco perché la partita è così importante. La Spagna sarà una sfida completamente diversa da quella contro la Danimarca. Non ci copiano, giocano un calcio d'attacco e ci danno la possibilità di mostrare il nostro stile. Contro di loro bisognerà alzare il ritmo e poter contare su una difesa molto solida. Contro la Danimarca non eravamo al 100%, contro la Spagna dovrà essere diverso. Giocatori come Denis Zakaria avranno ora la possibilità di dimostrare di che pasta sono fatti. Sono convinto che possa essere importante per la squadra.
Siamo in una fase di cambiamento radicale in Nazionale. Fabian Schär, Yann Sommer, Xherdan Shaqiri: sono grandi nomi che si sono ritirati. Erano leader, avevano un'enorme presenza dentro e fuori dal campo. Giocatori come Elvedi hanno ora l'esperienza necessaria per sostituire uno come Schär. In porta, abbiamo un nuovo portiere di punta, Gregor Kobel. Non c'è da farsi prendere dal panico, ma dobbiamo essere consapevoli che i cambiamenti sono in atto. Il futuro della Nati dipende da come ci prepariamo a questi cambiamenti e da quanto velocemente riusciremo a plasmare nuovi leader. È chiaro che possiamo giocare a questo livello con questa squadra per un altro anno o due. Ma dopo sarà necessario un grande cambiamento».