La Nazionale ha perso un po’ della sua modestia
La partita contro la Serbia sarà esplosiva.
GINEVRA - Le ultime partite della Nati in Nations League hanno fatto riflettere. Prima la sconfitta contro la Danimarca, poi l'1-4 contro la Spagna nonostante i 70’ giocati in superiorità numerica. Queste battute d’arresto fanno capire che alcuni “aspetti” rossocrociati vanno urgentemente migliorati.
Il piano contro la Spagna era chiaro: giocare in modo aggressivo, senza lasciare spazi a un avversario pericoloso. Ma un piano del genere richiede disciplina e un chiaro schema tattico.
Le difficoltà non sono mancate, soprattutto all'inizio. Pedri era difficile da contrastare e la sua posizione era complicata da gestire per la nostra difesa. Dopo un avvio duro, i nostri sono riusciti ad attuare parzialmente un piano B e, così, a provocare il cartellino rosso di Le Normand. Quello ha però per assurdo creato un problema. La superiorità numerica ha infatti portato la Svizzera fuori rotta. All'improvviso la Spagna era infatti bassa e la Nazionale senza soluzioni.
In questi momenti ci vuole coraggio. Forse sarebbe stato meglio rischiare di più e giocare con un difensore in meno. Cinque difensori contro una squadra con meno elementi in campo non sono necessari. La nostra squadra deve imparare a creare di più negli ultimi 30 metri ma, almeno, c'è ancora spazio per miglioramenti.
Tuttavia, ciò che preoccupa di più è la perdita della modestia. Uno dei nostri punti di forza era quello di giocare con una grande concentrazione e molto impegno. La Spagna ha dimostrato come, con volontà e spirito combattivo, si possa sopravvivere anche in inferiorità numerica. Giocatori come Ferran Torres sono entrati in partita e hanno lottato in modo impressionante, soprattutto in difesa. E questa fame a volte sembra mancare nella squadra elvetica. Dopo aver raggiunto i quarti di finale agli Europei, i giocatori si sono forse seduti un po' troppo sul loro successo. Ma raggiungere i quarti di finale non è il massimo. I calciatori di livello mondiale sanno infatti che c'è sempre spazio per migliorare e che ogni partita inizia da zero.
Un altro problema è la questione della leadership. Senza Granit Xhaka non esiste un leader chiaro in campo. Manuel Akanji ha sottolineato che non vuole essere il leader. È un difensore brillante ma non uno che si fa notare con le parole o con i discorsi. Stephan Lichtsteiner era per esempio un leader naturale, che più volte ha spinto e motivato i membri della squadra. Questo tipo di leader attualmente manca e la situazione non cambierà dall’oggi al domani. Essere un leader è stancante, fisicamente e mentalmente. È più facile giocare senza troppe responsabilità. Ma adesso abbiamo bisogno proprio di quel tipo di giocatori.
Non bisogna permettere che la leggerezza si insinui in questa squadra. Ora è il momento giusto per prendere delle decisioni… decisive. L'autocritica è fondamentale, anche se contro Spagna e Danimarca l'arbitro ha commesso degli errori.
La Nations League offre l'opportunità di prepararsi per la qualificazione alla Coppa del Mondo e, in questo torneo, la partita contro la Serbia sarà già esplosiva. Ma sarà anche l'occasione per dimostrare che quello successo a settembre è stato solo uno sfortunato episodio.