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SENZA TRUCCO, SENZA ING…ARNOBalotelli? No, grazie

09.10.24 - 07:00
Arno Rossini: «Mario (era) da Pallone d’Oro»
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Balotelli? No, grazie
Arno Rossini: «Mario (era) da Pallone d’Oro»
«L’italiano non è mai stato uno stakanovista del lavoro e a 34 anni non credo sia cambiato»
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TORINO - Un infortunio, devastante, costringerà Duvan Zapata a fermarsi per molti mesi. Fino alla prossima stagione. Procuratosi una lesione del legamento crociato anteriore, del menisco mediale e del menisco laterale del ginocchio sinistro, il 33enne colombiano sta soffrendo. E insieme a lui sta soffrendo pure il Torino, trovatosi all’improvviso senza l’attaccante titolare. Senza l’uomo di riferimento “là davanti”. 

A mercato chiuso, i granata hanno una sola possibilità per sostituire la loro punta: pescare tra gli svincolati. Non semplice, in quel calderone, trovare un elemento in grado di portare qualità e dare garanzie. Non impossibile, certo, anche se i nomi che girano (Isaac Success, Ben Yedder e Maxim Choupo-Moting) hanno un passato scintillante più che un presente solido. Tra i “pro” proposti al club di Urbano Cairo c’è pure Mario Balotelli, ex promessa, ex nazionale, ex di tante squadre. Forse anche ex giocatore.

«Un ragazzo per il quale stravedevo, un attaccante fantastico, moderno, con grande tecnica e un fisico imponente. Uno nato per giocare a calcio. Un giocatore da Pallone d’Oro, che ha avuto tantissime possibilità - è intervenuto Arno Rossini - Lui di nuovo in Serie A? Non so. Non è mai stato uno stakanovista del lavoro e a 34 anni non credo sia cambiato. Ingaggiandolo, il Toro sconfesserebbe un po’ la sua filosofia e, forse, “dinamiterebbe” lo spogliatoio. Forse avrebbe più senso puntare su un giovane della Primavera».

In granata una prima punta fisica e insieme tecnica serve come il pane. L’emergenza non giustifica la scommessa?
«Balotelli era devastante e vederlo finire così spiace. Una sua chiamata, poi, genererebbe curiosità. Premesso ciò, per quanto mostrato negli anni, fossi nei dirigenti del Torino virerei su un altro professionista. I rischi sono troppo alti. Mario è come una tombola: non sai mai che numero uscirà. E inoltre, dopo l’Adana Demirspor non ha più fatto nulla. In che condizioni fisiche è?».

Si sta allenando nella sua Brescia.
«Ma se non è già tirato a lucido - e comunque il ritmo partita non può averlo - non sarebbe nemmeno utile nell’immediato. E uno con quel fisico per arrivare al top della condizione impiega settimane. Meglio, a questo punto, tenere duro fino al mercato e poi prendere un giocatore “pronto all’uso”».

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