«C’è grande differenza di qualità tra i titolari e i sostituti. E questo mi preoccupa»
«Senza Schär, Sommer e Shaqiri ci manca un po' di personalità. Altre federazioni continuano a puntare sui loro campioni…».
SAN GALLO - La nostra campagna in Nations League è un’enorme delusione ma in questo momento ci sono anche aspetti positivi: siamo ancora tra le teste di serie per la prossima e più importante qualificazione ai Mondiali.
Il 2-2 contro la Danimarca è stato il primo punto colto dalla Nazionale nel torneo, ma non è sembrato un punto guadagnato. La cosa positiva è che finalmente abbiamo avuto più ordine nel gioco: i nostri hanno tenuto meglio la posizione e solo Amdouni e Rieder si sono scambiati in attacco. Non siamo stati eccezionali, è vero, ma almeno abbiamo mostrato buone idee a livello offensivo.
A San Gallo si è poi giocato con volontà, si è visto: si “sentiva” infatti che tante sconfitte avevano ferito l’orgoglio dei ragazzi. Il nostro grande problema rimane comunque la difesa. Siamo troppo fragili e manchiamo di disciplina. Poi, mercoledì, ci sono stati due errori cruciali di Xhaka. In occasione del primo gol ha lasciato “distrattamente” la palla all'avversario dopo un fallo, e quindi non abbiamo avuto il tempo di riorganizzarci. In occasione del secondo, invece, è rimasto a guardare, come pietrificato, invece di intervenire. Questi sono sbagli che non si possono commettere.
Con la nostra fase offensiva che a volte è innocua, non possiamo sperare sempre di segnare tre gol. Per vincere dobbiamo dunque migliorare “dietro”. Facciamo troppi regali che portano a subire reti inutili. Dobbiamo crescere nella nostra metà campo, trovare stabilità. Magari rimanere un po’ più bassi. Certo, sarebbe un gioco che, poco spettacolare, non farebbe entusiasmare i tifosi, ma non è certo vietato vincere pur senza fare fuochi d’artificio.
Un problema, ciò che mi preoccupa particolarmente, è la grande differenza di qualità tra i titolari e i sostituti. Ma questo è un discorso che si deve allargare a tutto il nostro calcio. E tira in ballo anche la U21, che non è riuscita a qualificarsi per gli Europei nonostante fino al mese scorso fosse in ottima posizione. Ci manca esperienza e forse, con gli addii di Schär, Sommer e Shaqiri, ci manca anche un po' di personalità. È sempre triste vedere quando elementi tanto importanti passano dall’essere colonne della squadra a… pensionati. Altre federazioni fanno scelte diverse, continuano a puntare su di loro se non più come giocatori fissi almeno come modelli per i più giovani.
La nuova generazione ha, da noi, un disperato bisogno di acquisire esperienza e forse le ultime due partite della Nations League saranno una buona opportunità per testare alcuni talenti. Non dico che dobbiamo cambiare completamente squadra, ma bisognerebbe dare la possibilità a due o tre giovani di mettersi in mostra. Certo, c’è il rischio di retrocessione dalla League A, ma nel lungo termine lo sviluppo dei giocatori non è più importante?