Eppure il club non vuol pagare
Richiesta presentata con un giorno di ritardo.
PARIGI - La Fédération française de football (FFF) non ha intenzione di riesaminare l'ingiunzione emessa dalla Ligue de Football Professionnel (LFP), che costringe il PSG al pagamento di 55 milioni di euro di stipendi e bonus a Kylian Mbappé.
Andatosene al Real Madrid sbattendo la porta, negli scorsi mesi l'attaccante aveva più volte rivendicato "gli arretrati", senza tuttavia essere ascoltato dalla sua ex società.
Vicenda chiusa, dunque? Non è detto: obbligato a pagare, il club si è infatti difeso dicendo che "l’accordo verbale stipulato con il giocatore lo autorizza a trattenere parte di stipendi e bonus".
Ha ragione? Di certo a Parigi hanno commesso un errore gigantesco: la richiesta al Comitato Esecutivo della FFF è stata presentata con un giorno di ritardo, nonostante al Parco dei Principi avessero 10 giorni dopo che, il 25 ottobre, la commissione d'appello congiunta della LFP aveva dato ragione al giocatore.
Nel caso in cui la società non si muoverà dalla propria posizione sarà guerra. I legali di Mbappé hanno infatti confermato che "prenderanno in considerazione l’idea di portare la questione davanti alla UEFA, o addirittura di chiamare in causa il tribunale del lavoro".