Livio Bordoli sul momento magico che sta attraversando il Lugano: «Solo complimenti, peccato il poco pubblico»
«La favorito per il titolo? Il Lugano... Hanno una panchina lunga, hanno giocatori in grado di fare la differenza e hanno l'allenatore più forte in Svizzera».
LUGANO - È un Lugano che vola, è un Lugano che trascorrerà le feste guardando tutti dall'alto. Il popolo bianconero sogna in grande e spera di poter tornare a festeggiare un titolo nazionale che sulle rive del Ceresio manca da 75 lunghissimi anni.
«L'ho detto a inizio stagione, il Lugano era una delle tre favorite per il titolo e sta facendo una stagione strepitosa – ci ha detto Livio Bordoli, colui che ha riportato il FCL in Super League – La sconfitta con il Losanna, contro la squadra più in forma del campionato, ci sta. I bianconeri hanno peccato in brillantezza, pagando l'impegno europeo del giovedì. Ad ogni modo si possono solo elargire complimenti: ottavi di Conference quasi acquisiti, primo posto in campionato e quarti di Coppa Svizzera raggiunti. Cosa chiedere di più?».
C'è solo un punto dolente...
«Esattamente, ed è il pubblico. Questa squadra meriterebbe 5/6'000 spettatori a partita. Il Ticino dovrebbe capire della grandezza di quello che sta facendo la compagine del Crus. Certo, anche l'attuale Cornaredo non aiuta, in altri impianti hai tutte le comodità che oggi lo stadio di Lugano non offre. È come andare a bere un caffè in un bar dove hai il parcheggio, una cameriera gentile e un buon servizio generale. È diverso che andare in un bar senza queste caratteristiche. Purtroppo, oggi, Cornaredo non ti fa vivere un'esperienza indimenticabile... Credo però ci sia anche della pigrizia, perché oggi a Lugano si gioca davvero un calcio divertente. Dopo l'impresa di Varsavia, bisognava essere almeno in 5'000 (domenica ce n'erano 3'592, ndr)».
Tornando al campionato, cosa ti fa pensare che il Lugano sia la favorita per il titolo?
«Hanno una panchina lunga, hanno giocatori in grado di fare la differenza e hanno l'allenatore più forte in Svizzera. Bisognerà vedere lo Young Boys come si ripresenterà in gennaio, la rosa dei bernesi resta comunque importante e magari due/tre rinforzi potrebbero favorire una loro crescita. Il Basilea invece non mi fa così paura. Shaqiri? È un buon giocatore, ma non penso che oggi ci sia qualcuno spaventato di dover giocare contro di lui, non è in grado di fare la differenza da solo. Ad ogni modo, ci sono ancora tante partite e tutto può succedere. Non va nemmeno dimenticato che nel girone finale sono praticamente tutti scontri diretti...».
Il club bianconero e il Crus stanno trattando il rinnovo del contratto: come la vedi?
«Sono convinto che lui si attenda un'offerta importante da parte del club, com'è giusto che sia. Dev'essergli riconosciuto quanto merita, perché ha dimostrato di essere il più forte in Svizzera. La società non deve pensare che, solo perché è ticinese, non debba essere considerato un allenatore importante. Oggi dovrebbe essere il più pagato in Super League, è il campo che parla... Secondo me lui si aspetta una valorizzazione del lavoro che ha svolto in questi anni. Stiamo parlando di tre anni, non di una stagione in cui ti può essere andato tutto bene. Sicuramente lui punta a restare, anche in vista del nuovo stadio, ma anche essere valorizzato per quello che ha fatto... La società spero se ne renda conto».