Il Municipio non ha ancora autorizzato i granata a indicare il Comunale come terreno da gioco per le partite casalinghe
In caso di bocciatura, politica e sport avrebbero ancora tempo - non tanto - per trovare un accordo.
BELLINZONA - Il futuro del Bellinzona per il momento è solo… venerdì 28 marzo. Il giorno della trasferta di Nyon, che potrebbe quasi chiudere il discorso in fondo alla graduatoria di Challenge League. Tenuto conto della penalizzazione inflitta allo Sciaffusa, ora fanalino di coda, battendo in casa sua lo Stade Nyonnais la truppa ora guidata da mister Sannino farebbe infatti un bel balzo avanti, e potrebbe affrontare con minor pressione le ultimissime giornate di campionato. Alzando un po’ lo sguardo, la linea dell’orizzonte per i granata è in ogni caso fissata a fine del prossimo mese, al massimo all’inizio di quello successivo, quando ai club di Super e Challenge League saranno “distribuite” le licenze per la stagione 2025-2026.
Lo scorso anno all’ombra dei castelli la promozione arrivò subito, in prima istanza. Tutti i criteri, quelli finanziari in primis, furono soddisfatti. A questo giro però la Commissione delle licenze potrebbe “rimandare” la società ticinese. Dopo la querelle riguardante le strutture sportive, il club non ha infatti ancora ottenuto dal Municipio l’ok per indicare il Comunale come terreno da gioco per la disputa delle partite casalinghe. E questo è un passaggio fondamentale: senza un impianto sportivo che soddisfi i requisiti minimi imposti dalla Lega, l’iscrizione al prossimo campionato non è infatti possibile. E quella di spostarsi in un’altra struttura non è una strada percorribile. Una prima bocciatura non è comunque definitiva: i club hanno sempre la possibilità di ricorre e rimediare alle loro mancanze. Se vogliono continuare ad avere una squadra nella seconda serie svizzera, i tifosi dell’ACB devono però sperare che politica e sport trovino un accordo. Presto.