Da archistar e intellettuali appello contro lo stadio di Como
Il sindaco Rapinese: «Considero la loro richiesta? No grazie, chiuso qua»
COMO - Cento tra architetti e intellettuali, italiani e non, hanno sottoscritto un appello per chiedere alla società Como 1907 di "abbandonare in autotutela il progetto proposto di trasformazione dello Stadio Sinigaglia".
Il documento è stato inviato anche al sindaco Alessandro Rapinese, alla Soprintendenza e al ministero della Cultura. Tra i firmatari il critico americano Aaron Betsky, l'architetto spagnolo Rafael Moneo, il filosofo Stefano Zecchi, l'architetto Daniel Libeskind.
La richiesta si incardina su argomenti noti, e in particolare sul fatto che - a detta degli esperti - l'area dei "giardini a lago" in cui si trova lo stadio attuale è area di alto pregio architettonico, sulla quale insistono diversi edifici razionalistici di grande valore, come il Novocomum e la Casa Giuliani Frigerio, entrambi opera dell'architetto comasco Giuseppe Terragni, così come il Monumento ai Caduti, realizzato sempre da Terragni su un disegno di Antonio Sant'Elia.
La richiesta dei cento firmatari è quella che il Como 1907 individui "un'area idonea, in vicinanza delle necessarie infrastrutture e senza pregiudizio del contesto paesaggistico e dei capolavori di architettura moderna del lungolago".
All'appello ha già risposto il sindaco di Como Alessandro Rapinese, che ai microfoni di Espansione tv, ha detto: «Se considero la loro richiesta? No grazie, chiuso qua. Chi governa Como vuole lì lo stadio. Non sono stato eletto per giocare a flipper o a ping pong, ho comunicato a tutti gli elettori quello che avrei fatto (la ristrutturazione con successiva trasformazione del Sinigaglia era nel programma elettorale, ndr) e lo sto facendo».