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SENZA TRUCCO SENZA ING… ARNO«Molto, molto, bene»

19.06.24 - 09:00
Arno Rossini: «Akanji, in un paio di situazioni…»
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«Molto, molto, bene»
Arno Rossini: «Akanji, in un paio di situazioni…»
«L’Italia? Ero incerto riguardo al lavoro di Spalletti e invece…»
Calcio - Europei20.06.2024

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Spagna
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Calcio - Europei19.06.2024

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COLONIA - Poche partite disputate, nessun giudizio definitivo possibile. Dopo i primi giorni di Europeo qualcosa si può tuttavia sostenere senza timore di essere smentiti: tra le selezioni che più hanno convinto, che più hanno entusiasmato, ci sono Svizzera e Italia, che tra mercoledì e giovedì, rispettivamente contro Scozia e Spagna, torneranno nuovamente in campo. 

Belli e frizzanti, prima ancora che vincenti, in una partita rossocrociati e azzurri hanno spazzato via tutti i dubbi con i quali erano arrivati in Germania.

«Hanno fatto molto, molto, bene - è intervenuto Arno Rossini - hanno firmato grandi prestazioni e si sono presi i punti in palio. Miglior inizio non ci sarebbe potuto essere. Per entrambi».

Grande Svizzera o piccola Ungheria?
«I magiari sono arrivati all’Europeo grazie a qualificazioni convincenti, ma la Nazionale li ha cancellati. La loro forza e la loro compattezza, contro i nostri, non si sono infatti viste. Per quasi un’ora hanno fatto, neanche troppo bene, la fase difensiva. In fase di costruzione si sono invece dimostrati confusi e impauriti. Il gol con il quale hanno dimezzato il passivo li ha un po’ risvegliati, è vero, ma sono durati poco. Tutto ciò credo sia successo per merito della Svizzera, che ha giocato con i tempi e le misure giuste. Con grande intensità». 

Un’orchestra nella quale tutti hanno svolto alla perfezione il loro compito.
«Aebischer e Duah, scelti all’ultimo da Yakin, il solito Xhaka, Freuler che si vede poco ma che pesa tantissimo… sono stati tutti bravissimi. Se devo però sceglierne uno, il mio migliore, dico Akanji. Era già molto, molto, forte; da quando è al City è migliorato anche sotto l’aspetto della personalità. Quando l’Ungheria ha rialzato la testa, ci ha pensato lui, in un paio di situazioni, a far capire che là dietro eravamo pronti».

Grande Italia o piccola Albania?
«Assolutamente la prima. Mi sono divertito a seguire gli azzurri, che dopo il pessimo inizio, con quell’errore di Dimarco, hanno firmato un primo tempo incredibile. Velocità, qualità, gol, fatti e sbagliati... Ero incerto riguardo al lavoro di Spalletti, pensavo non avesse avuto il tempo per lasciare il segno, ma mi sbagliavo. Se continuerà così, quest’Italia potrà fare molta strada all’Europeo. Come la Svizzera, d’altronde».

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