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SENZA TRUCCO SENZA ING…ARNO«Shaqiri è un lusso per la Nazionale»

23.06.24 - 08:00
«Dipende tutto da Xherdan, da quanto è intelligente e disponibile»
Imago
«Shaqiri è un lusso per la Nazionale»
«Dipende tutto da Xherdan, da quanto è intelligente e disponibile»
Arno Rossini: «Con Xherdan si andrà sempre più verso un impegno a singhiozzo, come arma tattica».
Calcio - Europei23.06.2024

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STOCCARDA - Nella prima partita si è goduto lo spettacolo da un posto privilegiato. Nella seconda è invece salito sul palco e ha recitato da primattore. Per il terzo show, quello che la Svizzera darà questa sera (domenica) contro la Germania, cosa farà Xherdan Shaqiri?

«Credo tornerà a sedersi in panchina accanto a Yakin e Contini - è intervenuto Arno Rossini - ma questa eventuale “uscita” dall’undici titolare non va considerata una bocciatura. Anzi».

Anche perché, quando chiamato in causa, il suo lo ha fatto.
«In tutte le grandi manifestazioni ha lasciato il segno. Non può essere un caso. E pur essendo ormai nella fase finale della carriera, può ancora essere importantissimo. Fondamentale è però che abbia la testa giusta». 

La sensazione è che la sua titolarità contro la Scozia, dopo il successo “spiana-qualificazione” contro l’Ungheria, fosse preventivata.
«Uno dei compiti principali del selezionatore e del suo staff, se non addirittura il principale, è quello di riuscire a far sentire importante ogni elemento del gruppo. Fosse rimasto fuori anche nella seconda partita dell’Europeo, Xherdan non l’avrebbe di certo presa bene. Quanto credete sarebbe poi stato motivato?».

Adesso invece?
«Alla base di un buon rapporto c’è una comunicazione costante. Da quando c’è stato qualche problema, lo scorso autunno, Yakin e i suoi si sono molto impegnati in questo senso. E ora la situazione mi pare molto migliore. Per quanto riguarda Xherdan, dipende tutto da lui, da quanto è intelligente e disponibile. Murat ha capito come trattarlo, anzi probabilmente già lo sapeva, avendolo avuto giovanissimo al Basilea, si trattava solo di trovare un nuovo equilibrio».

E quale sarebbe?
«Quello di convincere Xherdan - con i fatti, non con le parole - che è comunque un uomo “pesante” nel gruppo rossocrociato. Che è un lusso. Ma anche che non per questo ha il posto garantito. Che, anzi, si andrà sempre più verso un suo impegno a singhiozzo, come arma tattica». 

Ti vengo incontro, tu fallo con me e ne guadagneremo tutti?
«Perfetto. Stiamo comunque parlando di un calciatore che merita rispetto e che ha colpi eccezionali. Di un calciatore che, però, non gioca più in un campionato totalmente “allenante”. Per questo dico che dipende da lui. Ottenuta la fiducia da Murat, Xherdan deve lavorare per riuscire a essere determinante negli spezzoni di partita. Se capirà quanto, in questo modo, può essere prezioso, allora si allungherà la carriera: per qualche altro anno, almeno un paio, potrà dare la mano alla Nazionale. Se invece metterà il broncio, allora sarà finita lì: di recite rossocrociate ne farà ancora molto poche».

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