«Gli assenti, brutta botta»
Arno Rossini: «Basteranno 90’».
BERLINO - Chiacchiere, battute, punzecchiature e applausi… è tutto finito: questa sera (sabato, dalle ore 18) parlerà solo il campo. Dirà chi, tra Svizzera e Italia, potrà continuare godersi l’Europeo e chi, invece, dovrà chiudere le valigie e tornare a casa. Prima, però, sceglierà l'eroe di giornata. Tra i rossocrociati i favoriti sono Sommer, Akanji e Xhaka.
«Sono i nostri punti fermi - è intervenuto Arno Rossini - quelli che hanno le possibilità maggiori di incidere sulla partita. Ce ne sono tuttavia altri che, anche se meno appariscenti, potrebbero lasciare il segno. Io per esempio adoro Freuler. In fase di interdizione e costruzione, lì in mezzo sta facendo la differenza. Se devo indicare chi potrebbe rappresentare l’ago della bilancia nella sfida agli azzurri, dico però Embolo».
Che finora il suo lo ha fatto.
«Non è arrivato al meglio ma ha già segnato e, nell’ultima partita, da solo ha impegnato tutta la difesa della Germania. Sta crescendo, ha voglia, ha tutto per scrivere la storia di questo incontro».
Di fronte si troverà Donnarumma, l’unico fenomeno che in questo momento schiera l’Italia.
«Senza Gigi, gli azzurri avrebbero probabilmente incassato 5-6 gol in più. Basti solo guardare l’incontro con la Spagna: lo hanno preso a cannonate, le ha disinnescate. È senza dubbio il punto di forza di una squadra che, tornando alla possibile pericolosità di Embolo, non avrà Calafiori».
Tra i rossocrociati non ci sarà Widmer.
«Per Spalletti e Yakin è una brutta botta, non c’è che dire. Il primo si tutelerà probabilmente inserendo Mancini o Buongiorno. Buoni calciatori che nella fase difensiva potrebbero non far rimpiangere il compagno del Bologna. Per quel che riguarda l’impostazione però, non c’è paragone. Murat dovrebbe invece dare una chance a Stergiou o potrebbe forse adattare Zuber. Anche in questo caso non è però la stessa cosa».
“Sarà una partita tirata”, hai sottolineato nei giorni scorsi.
«Me l’aspetto così. Equilibrata, tesa e che probabilmente sarà decisa da un episodio. La prima squadra che riuscirà a segnare, poi avrà un vantaggio enorme, vista la fatica che entrambe hanno fin qui fatto a trovare la via del gol. Penso che, tenuto conto di ciò, non si andrà per le lunghe: basteranno 90’ per chiudere i conti».
Una rete e tutto cambia. Chi, se in svantaggio, farebbe più fatica a rientrare?
«Credo l’Italia. La Svizzera ha più uomini in grado di portare ritmo e qualità a partita in corso. Dipende chi sceglierà all’inizio Yakin, ma io penso, tra i tanti, a Shaqiri, a Rieder e a Vargas. Sotto questo punto di vista gli azzurri mi sembrano meno completi. Mi sembrano avere una rosa più corta rispetto a quella rossocrociata».
In Germania hanno portato tutti lo stesso numero di calciatori…
«Vero, ma poi non giocano tutti. Un allenatore punta più o meno sempre sugli stessi. Murat può scegliere tra almeno 17-18 ragazzi senza che l’undici in campo perda troppa qualità. Spalletti invece su 15-16».
Le caratteristiche della rosa, la condizione fisica e quella mentale fanno della Svizzera la favorita?
«Sì, dovendo indicare una selezione, io punto su quella elvetica. Sta meglio di quella azzurra, ha tutto per passare il turno».
Meno equilibrato sembra l’altro ottavo di giornata: in Germania-Danimarca (ore 21) i padroni di casa hanno la strada spianata.
«La Danimarca mi è molto piaciuta nelle due settimane di Europeo. Gioca a calcio e lo fa bene. Certo, i tedeschi partono avanti, ma non li vedo già qualificati: il loro passaggio del turno non è affatto scontato».