Steven Zuber non ha paura dei britannici, prossimi avversari della Svizzera alla rassegna continentale: «Il nostro spogliatoio è unito».
Il 32enne: «Inghilterra? Dobbiamo soltanto restare con i piedi per terra e continuare a mettere in pratica il nostro gioco».
DÜSSELDORF - La Nazionale svizzera affronterà sabato sera l'Inghilterra, in occasione della sfida valida per i quarti di finale di Euro 2024 (ore 18).
Per la selezione elvetica si tratta della seconda qualificazione ai quarti di finale di una rassegna continentale, dopo quella colta nel 2021. A questo proposito si è espresso Steven Zuber, sceso finora in campo solo contro l'Italia da subentrante a causa di un infortunio a un polpaccio, rimediato durante l'ultima amichevole prima del torneo. «Voglio davvero lasciare la mia impronta su questo Europeo», sono state le parole del calciatore dell'AEK Atene in conferenza stampa. «Il mio ruolo di Jolly? Non è importante chi scende in campo, poiché conta soltanto come si comporta la squadra e sono molto soddisfatto delle prestazioni offerte finora da tutti. Per quanto mi riguarda sono contento di aver ricevuto la possibilità di giocare contro l'Italia e mi auguro ovviamente di riuscire a mostrare ancora il mio valore».
Uno dei vantaggi dei rossocrociati sta nel fatto che gran parte dei giocatori si conosce fin dalle nazionali giovanili. Lo stesso Zuber - nonostante negli ultimi due anni sia stato convocato sporadicamente in Nazionale - appartiene alla generazione d'oro, visto che ha giocato per esempio con Granit Xhaka e Ricardo Rodriguez nella U19, così come con Fabian Schär e Silvan Widmer nella U21. «Giocavamo tutti insieme quando eravamo molto giovani e grazie a ciò conosciamo sia i lati positivi sia quelli negativi di ognuno. Questa particolarità, che è la vera forza della nostra squadra, ha di conseguenza permesso di creare uno spogliatoio unito, di lottare per degli obiettivi comuni e di essere in grado di poter condividere le grandi emozioni che stiamo vivendo anche attualmente. Oltre a questo siamo cresciuti a livello mentale dopo ogni vittoria e questo ha regalato una certa serenità all'ambiente. L'Inghilterra? È una squadra che non ha bisogno di presentazioni vista la qualità dei calciatori presenti nella loro rosa. Preferisco però che a parlare sia il campo, dobbiamo soltanto restare con i piedi per terra e continuare a mettere in pratica il nostro gioco. Non vogliamo porci nessun limite, perché abbiamo il desiderio di continuare questa magnifica avventura».