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«Serve Ronaldo» Arno Rossini: «Francesi “aristocratici”, altezzosi, come quando, tre anni fa, si fecero eliminare dalla Svizzera»
«La Mannschaft è fisicamente potentissima, anche se contro la Svizzera ha sofferto».
STOCCARDA - Tirato il fiato per qualche giorno, l’Europeo costringerà gli appassionati a una nuova, lunga, apnea. Una “due giorni” nella quale si potrà seguire con grande apprensione la Svizzera e (forse) con meno trasporto Olanda-Turchia. Due giorni che si apriranno però oggi, venerdì, con Spagna-Germania e Portogallo-Francia.
«Tra le quattro la Spagna è quella che ha qualcosa in più - è intervenuto Arno Rossini - o almeno di più ha mostrato finora. Ha possibilità, soluzioni e quando serve sa giocare con calma. Contro la Germania, per quel che mi riguarda, partirà favorita. I tedeschi non staranno in ogni caso a guardare».
Già il fatto di esibirsi in casa…
«Il pubblico di Stoccarda spingerà di certo la selezione di Nagelsmann, e questo nella gara secca conta parecchio. La Mannschaft è fisicamente potentissima, anche se contro la Svizzera ha sofferto, ed è più che carica. Mi aspetto una bella partita».
Complicato è pure il pronostico dell’incrocio tra lusitani e galletti.
«La Francia sta deludendo, non si può dire in altro modo. Ha tanti campioni in rosa ma questi si stanno muovendo senza la necessaria cattiveria. Sembrano un po’ “aristocratici”, altezzosi, come quando, tre anni fa, si fecero eliminare dalla Svizzera. Potrebbero tutto ma per il momento non hanno fatto quasi nulla. Non è un caso se non sono riusciti a segnare nemmeno un gol “pulito” su azione, se sono arrivati a questo punto grazie a un rigore e due autoreti in quattro uscite. Se continuano così, non andranno avanti. E se davvero si fermassero, sarebbe la fine per Deschamps. Quando c’è da dare una rinfrescata, quando serve un po’ di sangue nuovo, solitamente si comincia cambiando l’allenatore…».
Passa il Portogallo?
«Gioca sicuramente meglio della Francia ma gli serve Ronaldo. Finora Cristiano è stato più altruista del solito e in cambio ha visto i suoi dargli una mano; se riesce a prendere un po’ il ritmo e a ritrovare un po’ di concretezza sotto porta, i lusitani possono farcela tranquillamente».
Due partite, quattro big.
«Con il massimo rispetto per gli altri due quarti di finale, per le altre quattro selezioni, è molto probabile che l’Europeo lo vincerà una di queste. Al netto di alti e bassi, tra Spagna, Germania, Francia e Portogallo, il livello è altissimo».
