SENZA TRUCCO SENZA ING…ARNOSpagna e Inghilterra si contendono la corona

BERLINO - Un mese di battaglie ha deciso che saranno Spagna e Inghilterra a contendersi il titolo di campione d’Europa. La squadra più bella contro quella più combattiva: chi riuscirà a spuntarla nella finale di questa sera (domenica, ore 21) a Berlino?

«Prima di tutto mi preme dire che è sicuramente la finale più giusta - è intervenuto Arno Rossini - I britannici, con tutta quella qualità, erano già tra i favoriti della vigilia. Hanno giocato bene solo a sprazzi, è vero, ma hanno mostrato un grande carattere. Gli iberici, invece, sono semplicemente stati fantastici».

E partiranno con i favori del pronostico.
«Per forza. Nel torneo continentale non hanno sbagliato una partita. Hanno incantato con il loro gioco armonioso, con il loro ritmo e con le loro idee. Poi hanno dei singoli che fanno la differenza».

Lamine Yamal.
«Un patrimonio dell’Unesco. Un ragazzo che, inserito in un contesto di altissimo livello, riesce comunque a fare la differenza. È incredibile. Il 17enne è un gioiellino, ma non è l’unico punto di forza della squadra ottimamente pilotata da De la Fuente, allenatore “costruitosi” in anni di lavoro con i giovani. Penso all’altro esterno, Nico Williams, imprendibile quando in giornata, a Dani Olmo, ma anche a Morata. Il capitano è pericoloso in zona offensiva, come dovrebbe essere ogni attaccante che si rispetti, ma poi si fa valere anche in fase difensiva. Si sacrifica, prende botte, apre spazi per gli altri... È preziosissimo. Fondamentale».

Solo complementi; significa che gli iberici vinceranno?
«La certezza non c’è. Tanto più che un difetto, questa selezione, ce l’ha. Ed è anche bello grosso. Spesso gli spagnoli sono leziosi. In campo dovrebbero essere ruvidi, essenziali, invece capita che si fermino per ammirarsi allo specchio. Per compiacersi. Dovrebbero essere cinici in attacco e feroci in difesa, buttando la palla in tribuna quando serve, invece si perdono in fronzoli. E in finale troveranno una squadra che più di una volta ha colpito in extremis. Guai a tenerla "viva"».

Un’Inghilterra che tre anni fa in finale pianse.
«E che per questo sarà determinatissima, affamatissima. Non le basterà però questo per sperare di vincere. Per battere la Spagna, la truppa di Southgate dovrà fare più di quanto fatto finora. Il carattere c’è e ci sono pure velocità e intensità. Servono però anche ordine e fantasia. Serve che tutti diano… tutto. Se qualche big, penso a Bellingham, a Foden, a Kane, non “girerà” al massimo, allora spuntarla sarà quasi impossibile».