L'ex gladiatore del Lugano sta riflettendo in merito al suo futuro
«Se dovessi tornare oltre Gottardo, avvicinandomi a casa, sarebbe senza dubbio per un progetto a lungo termine».
BIASCA - L’ultima è stata una stagione molto intensa per Sébastien Reuille. Una stagione che l’ha visto impegnato sia in qualità di direttore sportivo dei Rockets che nelle vesti di vice-allenatore di Alex Reinhard. Motivo per cui l’ex giocatore del Lugano aveva bisogno di ricaricare un po’ le batterie a casa sua, in attesa di scoprire novità sul suo futuro. La scelta dovrebbe cadere entro i prossimi giorni.
«Attualmente sono dai miei genitori in Svizzera francese, tornare a casa fa sempre bene: negli ultimi anni non ho avuto tantissimo tempo da trascorrere con loro, ero sempre di corsa. Questo periodo mi sta facendo rinascere, sto passando delle bellissime giornate. Mi ha permesso soprattutto di riflettere in merito alle mie sfida future».
…e dove ti porterà il futuro? «Iniziamo nel dire che il mio prossimo impiego sarà dietro la scrivania. Sto parlando con i Rockets, club che vorrei ringraziare per l’impegno e la fiducia che mi danno. Abbiamo lavorato benissimo negli ultimi due anni insieme e sono convinto che, se dovessi restare, sarebbe ancora così. Ho però anche altre opportunità molto interessanti che sono arrivate negli ultimi giorni e sono in attesa di qualche risposta prima di prendere una decisione. Diciamo che a Biasca ero più un coordinatore-amministrativo, andavo a prendere soltanto qualche giocatore (cinque/sette). Il mio compito principale era quello di organizzare tutti giorni la squadra in collaborazione con i club di NL, più tutto il lato amministrativo verso la SIHF (licenze ecc..). Se la mia nuova avventura sarà in Ticino o oltre Gottardo? Troppo presto per dirlo. Se dovessi tornare a nord delle alpi, avvicinandomi a casa, sarebbe senza dubbio per un progetto a lungo termine».
Un giorno ti rivedremo in panchina o è un capitolo chiuso? «In queste settimane ho parlato anche con Patrick Fischer e altre persone della Federazione, proprio su questo tema. Bisogna sempre lasciare le porte aperte, non si sa mai cosa possa accadere. Ho imparato tantissimo l’anno scorso con Alex Reinhard ma al momento, come detto, la mia preferenza è il campo manageriale».
… e un ritorno a Lugano? «Dipenderà dalle opportunità. Come mi è stato accennato attualmente non c’è nessuna posizione aperta, dunque non ci penso. Ma chissà che un giorno…».
Lentamente stiamo tornando alla vita normale, come hai vissuto questo periodo? «Abbastanza serenamente, a parte un episodio buio che ha toccato la nostra famiglia, seguendo tutte le direttive delle nostre autorità e rimandando a casa. A livello lavorativo è comunque stato un periodo intenso, visti i miei contratti in scadenza con Lugano e Biasca. Diciamo che quindi sono state settimane di riflessioni. Ho potuto rilanciare al meglio la mia attività nel mondo immobiliare e la società delle perizie di amianto. Ma soprattutto, come detto in precedenza, mi sono goduto la famiglia».