La stagione 2020-21 hockeystica resta un'incognita. Quali gli scenari? Parola al presidente dell'Ambrì Filippo Lombardi
«Si potrebbe pensare alle entrate normali in tribuna - visto che la tracciabilità è garantita -, e a riempire i posti in piedi al massimo al 60% con creazione di settori inferiori alle 1'000 unità»
AMBRÌ - I dodici club di National League stanno operando in un mare di dubbi. Gli interrogativi sono parecchi e, purtroppo, non saranno sciolti tanto presto: la situazione coronavirus, nonostante il complessivo miglioramento, tiene tutti con il fiato sospeso. Il termine “progettare” – tanto utilizzato nel mondo dello sport – è stato per forza di cose accantonato. Si naviga a vista, sperando in un futuro il meno doloroso possibile...
«Stiamo lavorando in un fitto nebbione - le parole del presidente dell'Ambrì Filippo Lombardi - Evidentemente non è facile: prendere delle decisioni importanti, concernenti in particolar modo l'organico, con la paura che i ricavi non saranno sufficienti a coprire le spese, è qualcosa di complicato. D'altra parte non fare nulla rappresenterebbe un altro rischio poiché significherebbe trovarsi a inizio settembre con un campionato che inizia senza essere pronti. Siamo dunque tra l'incudine e il martello...».
Inizio di campionato posticipato ed entrate limitate: negli ultimi giorni sono diversi gli scenari che si stanno discutendo... «Partiamo dal presupposto che con 1'000 spettatori non possiamo giocare, il giocattolo si romperebbe immediatamente. Ogni partita sarebbe una perdita sanguinosa. La soluzione di posticipare l'inizio della stagione non mi convince, sarei più favorevole nel cercare altre soluzioni. Si potrebbe pensare alle entrate normali in tribuna - visto che la tracciabilità è garantita -, e a riempire i posti in piedi al massimo al 60% con creazione di settori inferiori alle 1'000 unità. Attenzione però: la Confederazione ha delegato parecchie competenze alle autorità cantonali, rischiamo dunque che ogni cantone possa adottare delle regole diverse. Ne sapremo di più il 30-31 luglio, giorni in cui è in programma l'Assemblea della Lega».
Al vostro organico manca ancora uno straniero. Sono attese novità a breve? «Stiamo valutando. Il 3 agosto dovremmo tornare sul ghiaccio: anche in questo senso, quindi, dovremo prendere una decisione in tempi relativamente stretti. Ciò che è certo è che non inizieremo il campionato con tre stranieri».
Il numero uno biancoblù ha però anche qualche certezza... «Da presidente ne ho passate tante, sono dunque abituato a muovermi tra le incertezze. Situazione coronavirus a parte, le recenti notizie sono tutte positive: i lavori della nuova Valascia che avanzano, il superamento dei 2'000 abbonati in vista del prossimo campionato e il risultato economico della stagione 2019-20 soddisfacente (perdita contenuta di 180'000 franchi, ndr)».