Tra notizie di rinvii e squadre fermate dal virus, la parola d'ordine è flessibilità. Lo sa bene anche Lukas Lhotak.
Questa sera il Rapperswil ospita il Berna, reduce da 5 ko filati. Lhotak: «È qualcosa di strano quando si parla degli Orsi. Da fuori la sensazione è che qualcosa non funzioni, ma noi dobbiamo guardare solo in casa nostra».
RAPPERSWIL - «Anche a noi è già toccata una quarantena, siamo stati quasi 20 giorni senza giocare e quando riprendi è un po' strano, manca ritmo e ti senti “stanco”», parola di Lukas Lhotak, 27enne con alle spalle oltre 250 presenze con la maglia dell'Ambrì. Lasciata la Leventina nel 2018, l'attaccante ceco con licenza svizzera ha poi vissuto due stagioni a Friborgo, prima di legarsi al Rapperswil.
«Qui mi trovo davvero bene, sono contento di questa nuova avventura. In alcune partite ho giocato al di sotto delle mie aspettative, ma so che devo continuare a lavorare. L’importante è il buon rendimento della squadra, poi a livello personale arriveranno anche gol e assist».
Tornando alla situazione legata al Covid, il campionato va avanti a singhiozzo.
«È difficile fare i conti con le incertezze legate al virus. Ti spezza il ritmo, ma non possiamo farci niente. Da una parte è già bello poter giocare».
Un bene anche per i tifosi che, pur non potendo andare alla pista, possono seguire le partite in tv e “distrarsi”.
«Esatto. Possono guardare i match e vedere anche qualcosa di divertente. Non solo brutte notizie legate all’epidemia. Certo è un peccato giocare praticamente a porte chiuse, anche perché in questo modo poi si sentono solo le urla dell'allenatore… e di solito non sono poche (ride, ndr)».
Al momento coach Tomlinson può però essere soddisfatto. Il Rappi, dopo 10 fatiche, è settimo con 14 punti.
«Il gruppo è buono e abbiamo iniziato bene. Anche quando abbiamo perso, siamo sempre rimasti in partita ed è un bel segnale. Dobbiamo continuare su questa strada».
E sulla strada dei sangallesi questa sera ci sarà il Berna, in crisi di risultati.
«Ho visto che hanno perso le ultime 5 partite, è qualcosa di strano quando si parla degli Orsi. Da fuori la sensazione è che qualcosa non funzioni, ma noi dobbiamo guardare solo in casa nostra. Ci prepariamo al match concentrati sul nostro hockey da mettere in pista. Certo, rispetto agli ultimi anni in cui ha vinto anche molti titoli, sembra un Berna più vulnerabile».
Infine chiediamo a Lhotak un’opinione sulle ipotesi ventilate nelle scorse settimane. Dopo il ritorno ai match a porte chiuse, si era parlato anche di un possibile stop del campionato, in attesa di tempi migliori.
«Queste decisioni non spettano a noi, non sono fattori che possiamo cambiare. Secondo me i giocatori vogliono andare avanti: la flessibilità è totale. Noi ci adegueremo alle decisioni, anche perché la salute viene prima di tutto. In Cechia, ad esempio, hanno fatto un mese di stop, fermando l’Extraliga da inizio ottobre a inizio novembre circa. Conosco molti ragazzi che ci giocano ed è stato complicato, con le squadre che non si potevano nemmeno allenare. Adesso la situazione Covid è leggermente migliorata e hanno ripreso il campionato».