I bianconeri di Pelletier si preparano al match col Langnau. «Arrivano da due vittorie, dovremo essere pronti».
Il tecnico ha parlato anche di Mikkel Boedker «Non contano solo i gol e gli assist, ma è importante che mantenga alto il suo livello di gioco. Poi i risultati arriveranno».
LUGANO - Capace di sbancare con autorità l’Eisstadion di Davos nella prima uscita del nuovo anno, il Lugano ha subito ritrovato il sorriso lasciandosi alle spalle il ko rimediato a Rapperswil nell’ultimo ballo del 2020. L’1-3 maturato nei Grigioni, frutto delle reti di Bertaggia, Bürgler e Boedker, ha permesso ai bianconeri di salire al quinto posto e potersi preparare col morale alto all’imminente impegno col Langnau, ospite domani alla Cornèr Arena.
«Sono contento di come abbiamo giocato e di come si è comportata la squadra, dopo la prima vittoria sul Davos (il 27 dicembre, ndr) eravamo caduti in malo modo contro il Rappi. Non avevamo messo in pista la giusta energia: per i ragazzi è stata una lezione da imparare», spiega Serge Pelletier, timoniere di un Lugano atteso da un mese ricco d'impegni. «In questi casi non riduciamo l’intensità degli allenamenti, ma piuttosto la durata. Facciamo sedute abbastanza corte, mentre dopo i giorni di libero spingiamo un po’ di più».
In questi casi è importante saper gestire le energie.
«Esattamente, ma poi si sa che ogni partita ha la sua storia. A Davos, avanti 3-1 nel terzo tempo, abbiamo amministrato bene il vantaggio senza dover forzare o sbilanciarci, rischiando di dare all’avversario la possibilità di rientrare. Sarebbe bello se fosse sempre così, con 2-3 reti da poter gestire… (ride, ndr)».
Con un calendario fitto, diventa ancora più importante l'equilibrio nell’impiego delle quattro linee.
«A Davos c’è già stato un bel esempio, con le linee che hanno ruotare regolarmente e goduto di un minutaggio simile. Poi però dipende dalle situazioni di ogni singola partita».
C’è qualcosa che non ti ha soddisfatto?
«Il powerplay può fare un altro passo avanti. Abbiamo avuto alcune occasioni in cui non ho visto il disco girare come vorrei».
Contro i gialloblù Mikkel Boedker ha segnato il terzo gol stagionale. La speranza è che l'attaccante danese possa sbloccarsi e trovare maggior continuità nel 2021.
«I tifosi - e forse anche gli allenatori - si aspettano che gli stranieri segnino ogni partita… ma va detto che non sono importanti solo i gol e gli assist: l'importante è che mantenga alto il suo livello di gioco. Poi i risultati arriveranno. Io gli chiedo sempre di essere competitivo a livello agonistico in ogni cambio. È quello che deve fare per avere successo. L’anno scorso aveva giocato solo 20 partite e può averlo pagato a livello di ritmo. Poi, in questa prima parte di stagione, si è trovato in un campionato nuovo e siamo stati anche fermati due volte a causa delle quarantene. Non credo sia un problema mentale, il 2021 dovrebbe portargli più frutti che il 2020».
La classifica, tra rinvii e squadre che hanno giocato diverse partite in meno rispetto alle altre, resta difficile da interpretare. Il Lugano, con 30 punti in 18 match, sta comunque viaggiando a una buona velocità di crociera. Il Langnau invece è penultimo, ma arriva da due belle vittorie contro Berna e Zurigo.
«Sì, l’ho detto alla squadra. Arrivano da due vittorie filate e stanno bene, dovremo essere pronti fin dal primo ingaggio».
Il Berna invece è ultimo con soli 16 punti in 18 partite. Tutta colpa di quest'annata resa complicata dal Covid… o c’è molto altro?
«Non penso che in questo campionato si possa attribuire ogni responsabilità al Covid… ma non conosco tutti i loro problemi. In realtà preferisco concentrarmi sul Lugano, che mi dà già abbastanza lavoro ogni giorno…(ride, ndr)».