Paolo Duca, ds biancoblù: «Abbiamo stretto i denti il più possibile, ma era arrivato il momento di intervenire»
AMBRÌ - Con l’infermeria sempre più affollata e un campionato che avanza spedito, anche l’Ambrì - dopo attenta analisi e aver stretto i denti per diversi mesi - ha fatto la sua mossa tornando sul mercato. In Leventina è così arrivato l’anglo-canadese Brendan Perlini, attaccante 24enne dal profilo davvero interessante.
«Era arrivato il momento di intervenire, fare un innesto per dare una mano alla squadra - spiega Paolo Duca, ds dell’Ambrì - Abbiamo giocato 25-26 partite con soli tre stranieri. Abbiamo tenuto duro il più possibile e superato anche un momento difficile prima di Natale, ma adesso era il momento di fare questa mossa. Considerando il prolungarsi dell’assenza di D’Agostini, l’infortunio di Nättinen e i diversi svizzeri out nel reparto offensivo, era necessaria».
Draftato nel 2014 da Arizona in 12esima posizione assoluta, Perlini ha alle spalle 249 match in NHL, conditi da 46 gol e 30 assist. Quali sono le sue caratteristiche?
«È un attaccante giovane e veloce, con talento e grande potenziale. Ha un buon tiro e usa con dinamismo la sua fisicità (191 cm, 96 kg). In NHL ha faticato a guadagnarsi stabilmente un posto nelle prime due linee, ma la speranza è che in Svizzera possa imporsi. Fin dai primi colloqui ci ha fatto un’ottima impressione, siamo convinti che arriverà con la giusta attitudine».
Insomma una bella occasione.
«Anche le condizioni finanziarie sono super ragionevoli. È un aspetto sempre importante, tanto più in questa situazione resa per tutti così complicata dal Covid. Nel nostro caso era tutto il pacchetto che doveva funzionare: pensiamo di aver trovato la miglior soluzione».
Per Brendan Perlini la National League potrà essere une bella vetrina.
«In questo periodo stava aspettando una chiamata dalla NHL, che però non è arrivata. Anche per lui era il momento di prendere una decisione. Per un giocatore giovane la NL può essere l’ideale per mettersi in mostra. Meglio giocare 20-30 partite in Svizzera con un ruolo importante, piuttosto che rimanere fermi. L’ideale sarebbe poterlo aiutare nel medio-lungo periodo, mentre lui ci aiuterebbe nel breve termine».
In particolare potrebbe rivelarsi davvero prezioso in fase realizzativa, dove l’Ambrì - pur creando tante occasioni - sta facendo fatica.
«Non è mai un solo giocatore che fa la differenza, ma effettivamente cominciavamo ad essere un po’ decimati in attacco. Con il Covid è una stagione difficile sotto tanti punti di vista, è la stagione della “sopravvivenza”. È un campionato complicato e differente, ma che va avanti e non è affatto archiviato. In questi casi serve grande equilibrio. Il lato economico va curato nei minimi dettagli, ma bisogna anche mantenere la giusta dose di competitività. È una questione di rispetto nei confronti della squadra, degli sponsor, dello staff tecnico e dirigenziale, ma anche dei nostri tifosi che - pur non potendo venire alla Valascia - ci sostengono da casa».