Un comunque ottimista Serge Pelletier ha bacchettato il suo Lugano: «Il mindset è molto importante».
«Siamo usciti dalla nostra identità di squadra, dobbiamo rientrarci già a partire da gara-3».
LUGANO - Il comodo successo di gara-1 ha probabilmente distratto il Lugano, che nella seconda sfida di playoff al Rapperswil ha subito una sonora lezione. Il 4-1 incassato alla Sankt Galler Kantonalbank Arena non ha solo riequilibrato la serie: ha confermato che i sangallesi non hanno - giustamente - proprio voglia di fare da vittime sacrificali.
«In gara-2 sul ghiaccio abbiamo messo il minimo - ha analizzato Serge Pelletier - e così facendo non possiamo pretendere di ottenere il massimo. Ecco la diagnosi della partita».
Un avversario che non è solo Cervenka - peraltro assente - ora spaventa?
«La postseason è una questione molto mentale. Il “mindset” è molto importante. Per ottenere un risultato utile è importante che tutti i componenti della squadra siano in modalità playoff. E in gara-2 non tutti lo sono stati. Non tutti hanno giocato come avrebbero dovuto».
Errore, gol preso dopo poco più di 1’...
«Ho pensato “La serata sarà lunga”. Siamo usciti dalla nostra identità di squadra, quella che ci ha permesso di chiudere al secondo posto la regular season. È importante che ci si rientri già a partire da gara-3».
Anche per non cadere nelle provocazioni del Rappi.
«Nei playoff devi alzare il livello e l’intensità del gioco. Devi alzare il ritmo e la determinazione nelle battaglie uno contro uno. Il successo? Si devono recuperare dischi e vincere i duelli».