Con gli innesti di Pestoni, Bürgler, Heim e Burren, l’Ambrì ha calato un poker che entusiasma i tifosi.
Paolo Duca, ds biancoblù: «Sono pronti a sposare la nostra filosofia. Inti già la conosceva, mentre Dario ritrova un sistema simile a quello di Del Curto a Davos. Heim e Burren hanno un buon potenziale, da noi potranno avere un ruolo importante».
Qualità, esperienza, senso del gol e tanta fame. In un sol colpo e per la felicità dei tifosi l’Ambrì ha calato il poker, ufficializzando quattro innesti di peso che vanno ad aumentare sensibilmente tutte queste caratteristiche nel roster di Luca Cereda.
Oltre all’attesissimo ritorno di Inti Pestoni - al rientro in Leventina dopo le esperienze a Zurigo, Davos e Berna - i biancoblù hanno “prelevato” dalla Capitale anche l’attaccante 23enne André Heim e il difensore 24enne Yanik Burren (entrambi nel giro della Nazionale). A proposito di gol ed esperienza da Lugano arriva Dario Bürgler, attaccante che nell’ultimo campionato ha collezionato 30 punti (18 gol) in 57 partite.
«Siamo felici di abbracciare quattro giocatori che sanno bene cosa aspettarsi, che conoscono il nostro sistema e la nostra filosofia - interviene paolo Duca, ds dell'Ambri - Inti lo conosceva già. Heim e Burren sono entusiasti di calarsi nella nostra realtà, mentre Dario ritrova un sistema simile a quello che conosceva a Davos».
Con Pestoni, Heim e Bürgler - potenziali top-6 -, in attacco si alza notevolmente il livello e aumenta la concorrenza interna.
«Sicuramente. Arriviamo da un anno difficile in cui, consapevolmente, abbiamo rinunciato a qualcosina per poter aprire un nuovo ciclo nella nuova Valascia. Avevamo risparmiato qualcosa per provare a fare un piccolo passo in avanti e aumentare le nostre chance di partire col piede giusto».
Uno sguardo ai singoli. A 29 anni, Inti Pestoni - “figlio della Valle” - torna ad Ambrì con un bel bagaglio d’esperienza. Da lui cosa vi aspettate?
«Ritroviamo un giocatore più completo e “responsabile” anche difensivamente. Siamo molto felici del suo ritorno dopo cinque stagioni in cui è cresciuto. Era arrivato il momento giusto per tornare e ne siamo felici. A livello fisico è in ottime condizioni, credo abbia fatto un clic e capito fino in fondo cosa voglia dire essere un professionista. Mi aspetto che porti anche il suo entusiasmo e la sua spensieratezza, oltre all’estro che lo contraddistingue. Da ultimo non dimentichiamoci che in questi anni ha imparato a vincere, alzando un titolo a Zurigo e una Coppa Svizzera col Berna».
Da Dario Bürgler è lecito aspettarsi un bel contributo a livello realizzativo.
«È uno scorer e lo ha dimostrato anche nelle ultime stagioni a Lugano. Ha un buon tiro e può giocare in tutte le situazioni, compreso il boxplay. È un’ala intelligente e ancora in forma. Nella nostra decisione ha giovato anche la sua esperienza con Del Curto, dove giocava un hockey intenso ed energico come il nostro, esercitando grande pressione sugli avversari».
André Heim invece è un giovane in rampa di lancio e già nel giro della Nazionale. Come avete fatto a strapparlo alla concorrenza?
«Abbiamo iniziato le discussioni già a inizio stagione. A noi è sempre piaciuto e gli abbiamo proposto questa opportunità. Da noi potrà giocare tanto e ricoprire un ruolo più importante rispetto a Berna. Ci siamo trovati subito d’accordo. Oltretutto ha finito in crescendo giocando degli ottimi playoff e guadagnandosi anche la chiamata di Fischer. Ne siamo felici e ci fa ben sperare anche per il futuro».
Anche Yanik Burren ha già assaggiato la Nazionale.
«Vale un po’ lo stesso discorso di Heim. A Berna in difesa c’è tantissima concorrenza. Lui ha un buon potenziale e ad Ambrì potrà assumere un ruolo importante. Ci aspettiamo che con noi possa fare il prossimo passo avanti per la sua carriera».