I club non possono non sostenere la campagna vaccinale, ma devono anche guardare al bilancio.
Da ottobre non sarà più gratuito sottoporsi al test per il coronavirus. Un ostacolo in più per le società sportive...
LUGANO/AMBRÌ - Volete partecipare un grande evento? Siete dei tifosi e volete seguire una partita di calcio o hockey? Per farlo dovrete essere in possesso di un certificato Covid svizzero valido o di un certificato codice QR compatibile con “EU Digital COVID certificate” e riconosciuto in Svizzera. Dovrete quindi aver contratto il virus ed essere guariti, essere vaccinati o esservi sottoposti a un tampone. Nessun’altra alternativa.
Per semplificare l'accesso ai vari match e andare incontro ai tifosi indecisi o non allettati dal vaccino, molti club si sono già adoperati affinché un test rapido possa essere effettuato prima dell'evento in questione. Così ha fatto per esempio l’HCL il quale, in collaborazione il Centro Medical Village di Manno, per l’incrocio amichevole ai Krefeld Pinguine e la festa per il suo 80esimo compleanno, all’esterno della Cornèr Arena ha messo ha allestito un “punto tamponi”.
Così potrebbero fare molti altri... almeno fino a fine settembre. Da ottobre, infatti, per decisione della Confederazione il test smetterà verosimilmente di essere gratuito, creando più di un grattacapo alle finanze delle società che, pur “vettori” di responsabilità verso la comunità, da aziende private devono anche guardare al bilancio. Non possono né vogliono inventarsi modi per permettere – a chi ancora non l’avesse fatta – di aggirare la consigliata vaccinazione ma devono comunque pensare di far quadrare i conti.
Cosa succederà dunque? Le incognite sono molte e sono legate soprattutto al prezzo che sarà “dato” ai test (ora si aggira attorno ai 50 franchi). Quanto costerà? Sarà fisso o ci si muoverà come in un libero mercato? Secondo nostre informazioni, nella speranza di incentivare l’ingresso in arene e stadi, davanti a una richiesta importante alcune società stanno valutando la possibilità di partecipare ai costi del tampone, legando il test all’acquisto del biglietto singolo. Non sarà un vaccino, ma almeno “presenza” sugli spalti e sicurezza sarebbero garantite.