Il Lugano di McSorley e l'Ambrì di Cereda guardano con fiducia agli insidiosi duelli del weekend.
I bianconeri affrontano Bienne e Ginevra. Per i biancoblù, lanciatissimi dopo il tris di vittorie, ci sono Zugo - per il secondo ballo nella nuova pista - e Ajoie.
LUGANO - Tornato al successo sul ghiaccio dell'Ajoie, dove con una feroce reazione si è lasciato alle spalle il ko col Langnau e ha travolto i rivali archiviando la pratica in poco più di 20', il Lugano si prepara agli impegni del weekend contro Bienne e Ginevra.
Prima del match coi giurassiani Chris McSorley era stato chiarissimo: dal suo Lugano esige di più e soprattutto pretende costanza nei 60'. A Porrentruy sono arrivati sette gol e risposte importanti, ma ora servono conferme contro squadre anche più attrezzate della neopromossa.
«Sono contento dell’ultima prestazione, con l’Ajoie ho visto tante cose positive: si cresce un passo alla volta e vincere porta un’atmosfera positiva - spiega l’head coach - È un processo. Si possono incontrare anche delle difficoltà, ma ogni partita è come una lezione e si impara qualcosa: da lì bisogna crescere. Giocare è il miglior modo per farlo».
Al Lugano mancherà Carr, finito di nuovo ai box. «Non lo nego, per noi è un giocatore importante e, con lui, siamo più forti. Detto questo un team non gira attorno ad un solo giocatore. Questo sarebbe un problema. La squadra è in fiducia e possiamo vincere anche senza di lui. Tempi di recupero? Ha la testa dura (ride, ndr) e speriamo di riaverlo presto, ma una commozione cerebrale è sempre un infortunio un po’ particolare. Seguiremo le direttive dello staff medico».
Questa sera ospitate il Bienne. Domani c’è la trasferta nella tua Ginevra. «Lì ho passato 20 anni eccellenti e sono orgoglioso del lavoro svolto. Ho più amici che nemici. Ora però rappresento il Lugano e do il massimo per questa società».
Contro i Seelanders e le Aquile cambierete qualcosa nel vostro gioco? «Lo stile di gioco è come una casa. In base all’avversario si cambia la posizione di qualche mattoncino, ma la casa resta quella», conclude Chris McSorley.
Dal canto suo l’Ambrì, col vento in poppa dopo il tris di vittorie che ha infiammato ulteriormente tutto l’ambiente, ha di fronte a sé un altro weekend da vivere tutto d’un fiato. Battezzata la nuova arena con una splendida vittoria e capaci sin qui di violare l'Hallenstadion e la Ilfis, i biancoblù sono attesi dai duelli con Zugo - per il secondo ballo nella nuova pista - e Ajoie.
Sfruttare l’entusiasmo rimanendo umili e pronti a mettere in pista il giusto spirito. Facile immaginare che sia questo il diktat in casa leventinese, dove sin qui si è visto un bel mix di qualità - sensibilmente aumentata grazie a innesti importanti -, intensità, organizzazione e fame. Diverse le frecce all’arco di Cereda, che anche dagli import - Kozun, Regin, Hietanen e McMillan - sta avendo risposte davvero importanti. Nel derby del Gottardo e a Porrentruy l’Ambrì proverà a dare seguito a questo inizio promettente.