Troppo "vulnerabili", nei Grigioni i biancoblù non hanno convinto. Il Lugano, incerottato, ha mostrato carattere.
Rimontato a Davos, l'Ambrì è fermo agli 8 punti conquistati nei primi tre match. Niente drammi, ma tanto lavoro: coach Cereda sa benissimo su cosa insistere per tornare subito sulla retta via. I bianconeri hanno stretto i denti e badato al sodo.
AMBRÌ/LUGANO - Arrivato a Davos dopo le sconfitte contro Zugo (1-4), Ajoie (4-0) e Rapperswil (0-3), l'Ambrì aveva una missione molto chiara. Lottare su ogni disco, ritrovare la via del gol e tornare a muovere la classifica. Il buon inizio, condito dai sigilli di Regin e Bürgler che in un batter d'occhio hanno messo fine agli otto periodo senza reti - digiuno che durava dal primo tempo contro i Tori - non sono però bastate. Riacciuffati nel secondo periodo, i leventinesi - troppo fragili e “permissivi” davanti allo slot - sono stati castigati nel terzo tempo, quando i grigionesi hanno allungato in maniera decisiva con Rasmussen, Corvi e Bromé.
Il campionato è solo all'inizio e non serve fare drammi, ma il match di Davos, dove è arrivato il quarto ko filato, ci dice che l’Ambrì deve rimboccarsi le maniche e fare passi avanti ripartendo dal lavoro quotidiano. Più convinti, più aggressivi, più concreti e soprattutto più costanti nei 60’. Coach Cereda sa benissimo su cosa insistere e quali sono gli ingredienti necessari per tornare sulla retta via. Possibilmente già da domani, in casa, contro il Bienne.
Ha invece dato prova di grande carattere l’incerottato Lugano, che nel weekend ha battagliato a denti stretti contro Zurigo e Berna. Sempre privi, tra gli altri, di Carr e Josephs, i bianconeri - in pista con soli due stranieri - hanno raccolto 3 punti grazie al sudato successo contro gli Orsi, sinonimo d'immediato riscatto dopo il ko dell'Hallenstadion. Gli sforzi dei sottocenerini non erano infatti bastati venerdì a Zurigo, dove i Lions hanno impressionato per intensità e gioco, con Schlegel per lunghi tratti sotto assedio. La squadra di McSorley è in parte riuscita a reggere l'urto, ma alla fine si è dovuta arrendere alla verve di Quenneville (doppietta) e compagni.
Sabato col Berna il Lugano ha invece vinto e strappato applausi grazie a una prova solida e di sacrificio. Con Fatton tra i pali - ottima la prestazione del giovane portiere -, i ticinesi hanno domato gli Orsi grazie ai sigilli di Fazzini, Bertaggia e Walker, già autore di 4 gol in questo inizio di stagione. Insomma la squadra bianconera ha saputo compattarsi e badare al sodo, con coach McSorley sicuramente soddisfatto dei suoi uomini.