Sconfitto otto volte nelle ultime undici partite, il Lugano deve invertire la tendenza. Chris McSorley non cerca scuse.
«Sono motivato a trovare le giuste soluzioni. Dobbiamo migliorare e lavorare per essere pronti per le prossime sfide»,
LUGANO - «Devo essere onesto, ha vinto la squadra che ha giocato un hockey migliore, e non siamo stati noi. Quando abbiamo iniziato a giocare meglio e alzato il nostro livello, ormai era tardi», non cerca scuse Chris McSorley, che con il suo Lugano è incappato ieri nell'ottava sconfitta nelle ultime 11 uscite. L'ultima della serie è l'1-4 col Ginevra, team che sin qui (19 punti in 20 gare) non stava certo impressionando. L'entrata in materia, con due gol incassati nei primi 9', ha spianato la strada alle Aquile.
«Non ci sono scuse, dobbiamo crescere come gruppo. Ora però dobbiamo restare positivi e imparare la lezione. Bisogna rimboccarsi le maniche e da lunedì ci prepareremo per essere pronti per le prossime sfide, dove dovremo anche vincere più battaglie. È questo il momento per mostrare che siamo migliori di così».
Sei sconfitte nelle ultime otto, con due weekend filati conditi da soli ko (in mezzo la vittoria sul fanalino di coda Ajoie). McSorley è più arrabbiato o preoccupato? «Non sono arrabbiato, direi deluso. Allo stesso tempo, come head coach, so bene che è il mio lavoro e sono motivato a trovare le giuste soluzioni. Si possono cambiare le linee, cercare nuove "alchimie". Sulla partita l'analisi è chiara, la squadra che ha meritato è quella che è poi salita sul bus per tornare a Ginevra».