Il direttore sportivo Vincent Léchenne: «La quarantena è stata inevitabile, fortunatamente stanno tutti bene».
Dopo 34 incontri i giurassiani hanno conquistato 18 punti e sono i fanalini di coda di questo campionato.
PORRENTRUY - L'hockey svizzero è sempre di più nella morsa del Covid e sono diverse le squadre di National League costrette a una quarantena forzata.
Fra queste c'è anche l'Ajoie, con i giurassiani che salteranno così le sfide contro Berna (domani), Langnau (7 gennaio) e Lakers (8 gennaio). «È stato inevitabile arrivare a questa soluzione», ha analizzato il ds del club Vincent Léchenne. «Calcolando anche alcuni membri dello staff sono in totale 17 i contagiati nel gruppo, ma per fortuna stanno tutti bene. Inizieremo nuovamente gli allenamenti con coloro che sono negativi e chiederemo un test rapido tutte le mattine. Per fare in modo che la situazione non degeneri, bisogna prendere tutte le precauzioni necessarie».
Sono state rinviate numerose partite: come vedi la situazione? «La volontà di tutti i General Manager è di continuare il campionato, ci sono tanti interessi in gioco e non si può pensare di annullarlo. Cercheremo in qualche modo di finire la stagione, anche se non tutti scenderanno in pista in contemporanea. Mancano ancora tante partite e bisognerà capire come evolverà la pandemia».
Dopo 34 match l'Ajoie occupa l'ultima posizione in classifica (18 punti), 14 lunghezze in meno del Langnau penultimo (32). È stato proprio lo scontro diretto – lo scorso 20 novembre (2-8) – a mandare in crisi i giurassiani. Le due squadre erano infatti divise da due soli punti. «Per i giocatori non è stato semplice gestire la situazione, soprattutto psicologicamente. In seguito ci siamo anche confrontati con una serie di partite complicate, dove abbiamo incassato dei risultati pesanti oppure perso di misura a causa di errori individuali».
Ricordiamo che la truppa di Sheehan è alla prima esperienza nella massima serie, dopo aver dominato la Swiss League per diverso tempo e conquistato una Coppa Svizzera nel 2020. «Siamo stati abituati troppo bene negli ultimi anni, eravamo sempre al vertice e vincevamo molto spesso. I giocatori del roster sono praticamente gli stessi che si sono tolti grandi soddisfazioni fra i cadetti, per cui alcuni fanno più fatica di altri a gestire certi momenti o a stare fisicamente al passo della National League. Mercato? Abbiamo il dovere di restare nel nostro budget, che è inferiore rispetto a quello di altri club. Per noi non è così evidente mettere sotto contratto giocatori già affermati, poiché le loro richieste sarebbero troppo alte. Ci stiamo già muovendo in vista della prossima stagione, ma è soltanto con la politica dello spirito di squadra e con l'impegno costante che potremo ridurre il gap con gli avversari. Non ci sarà la relegazione e questo ci permetterà di affrontare il prossimo campionato serenamente e senza troppa pressione».