I bianconeri puntano al primo successo del 2022: «La squadra è stata ferma venti giorni e ha fatto fatica a recuperare».
Intanto lo Zugo riabbraccerà ben presto Gregory Hofmann: «I Tori si possono solo leccare i baffi».
PORRENTRUY - Questa sera il Lugano scenderà sul ghiaccio dell'Ajoie per disputare la sua 38esima partita stagionale di National League.
A Porrentruy la truppa di McSorley cercherà di cogliere il primo successo di questo 2022, dopo essersi inchinata nell'ordine a Zurigo (2-3), Zugo (0-5) e Bienne (2-3). «Giocare nel Canton Giura non è mai semplice, anche perché il pubblico è molto caldo», sono state le parole dell'ex attaccante di Lugano e Ambrì degli anni '90 Stefano Togni. «Sarà necessario scendere in pista con l'attitudine giusta e mantenere una certa intensità per tutti i 60 minuti. Il roster del Lugano è molto valido e deve portare a casa i tre punti».
Negli ultimi match del 2021 la formazione sottocenerina aveva colto sei vittorie in sette incontri disputati, dopodiché è rimasta ai box dal 23 dicembre al 12 gennaio a causa del Covid-19. «La squadra è stata ferma per una ventina di giorni e ha fatto fatica a recuperare. Non è stato facile per i bianconeri ritrovare il ritmo e, senza calcolare il blackout contro lo Zugo, sono sempre stati i dettagli a fare la differenza. Non bisogna fasciarsi la testa e andare avanti, mettendo in evidenza gli aspetti basilari che avevano permesso al gruppo di rendersi protagonisti di un importante filotto di successi».
In queste prime uscite, su quattro gol totali realizzati dai ticinesi, Mark Arcobello ne ha siglati tre e ha messo a referto un assist. «Lo reputo un signor giocatore, poiché è intelligente e determinante. Finora aveva sempre fatto il suo lavoro, ma adesso è in forma smagliante e le sue prestazioni sono un segnale importante. Fazzini? Sta attraversando un periodo in cui sta faticando un pochino, ma sono sicuro che tornerà ben presto ai suoi livelli abituali. Deve restare positivo, anche perché non avrebbe potuto reggere quel ritmo per 50 partite».
E lo Zugo riabbraccerà ben presto Gregory Hofmann, rientrato prematuramente dai Columbus Blue Jackets (NHL). «È diventato padre e a 29 anni si può capire la sua scelta, le priorità diventano altre. Oltre a questo probabilmente pensava che la stagione di NHL fosse diversa e che venisse utilizzato maggiormente. In ogni caso avere un giocatore del genere nei propri ranghi può soltanto permetterti di alzare il livello, lo Zugo si può leccare i baffi».