Il presidente dell'Ambrì: «Reputo le scelte di Moses, Conacher e Juvonen decisive nella crescita dell'ultimo periodo»
«Il Losanna? Sulla carta siamo alle solite, ma speriamo di riuscire a portare la nostra serie di vittorie consecutive a otto».
AMBRÌ - Una rimonta pazzesca, un exploit clamoroso. Lunedì la Gottardo Arena ha vissuto una serata vibrante, una serata che difficilmente i tifosi biancoblù dimenticheranno. Passare da -10 a +1 sul Berna in nove giorni è qualcosa di grandioso e difficilmente ripetibile.
«Se è stata la serata più emozionante da quando sono presidente? No. Restano le salvezze ottenute all'ultimo respiro negli spareggi: delle vere e proprie battaglie che mi hanno segnato molto. Con il coltello fra i denti abbiamo sofferto, riuscendo a restare aggrappati alla National League».
Resta il fatto che forse nessuno una decina di giorni fa avrebbe scommesso un franco sulla vostra rimonta... «Questa notte ho dormito bene, forse anche un po' più serenamente del solito. La gioia è grande, soprattutto per i giocatori, per Luca Cereda e Paolo Duca e anche per il nostro pubblico. Ci abbiamo provato e ci siamo riusciti. Reputo le scelte d'ingaggiare Moses, Conacher e Juvonen decisive nel balzo in avanti fatto nell'ultimo periodo. C'è sempre qualcuno che viene a chiedere perché vengano fatte determinate operazioni, nonostante le finanze. Io credo che la società, seppur con pochi spiccioli, doveva ai propri abbonati questi acquisti».
In particolare Juvonen è sembrata essere la chiave. È esagerato affermare che senza il suo innesto la squadra non avrebbe raggiunto questo risultato? «No, è corretto. Penso sia stata una mossa determinante per infondere fiducia alla squadra e per mostrare a tutti che il club ci credeva ancora. Juvonen è stato importante sia sul ghiaccio che nello spogliatoio».
Luca Cereda è spesso finito (ingiustamente) nel mirino delle critiche. Cos'ha detto il presidente al suo allenatore a fine partita? «Prima che riuscissi a dirgli qualcosa mi ha scritto lui che me lo meritavo, soprattutto dopo aver portato qui un nuovo portiere. Ho risposto che è lui che più di tutti si merita questa gioia. Sono davvero felice che a fine match sia stato chiamato sotto la curva, se l'è meritato».
Ora c'è il Losanna, compagine altrettanto in forma e reduce da sette vittorie negli ultimi otto incontri. «Affrontiamo una squadra che ha investito molto per raggiungere determinati obiettivi. Inoltre avranno il vantaggio della partita casalinga in più. Sulla carta siamo alle solite, ma speriamo di riuscire a portare la nostra serie di vittorie consecutive a otto sfruttando lo slancio. Non dimentichiamoci però che giocheremo con il contingente straniero ridotto».
E pensare che l'ultima giornata di regular season non sembrava essere nata sotto una buona stella, dopo le "strane" squalifiche... «Nel caso di McMillan abbiamo fatto ricorso mandando alcuni filmati di altre situazioni molto simili che non sono state punite. Ma ho come l'impressione che a volte non guardino nemmeno questi video. È stato utilizzato un metro severo anche se, sotto il profilo dei regolamenti, non si può contestare la decisione. Tuttavia, a volte ci sembra che il vecchio adagio "La legge per gli amici si interpreta, per i nemici si applica" calzi alla perfezione nel nostro hockey. Su Grassi siamo convinti che si tratti di una palese disparità di trattamento, non solo per la discutibile sanzione, ma anche per la rapidità con cui si è presa questa decisione. Non dimentichiamo il caso-Pouliot dove, dopo un'aggressione all'arbitro, il giocatore ha comunque potuto scendere in pista la partita seguente prima di essere sospeso in seguito».