Gli uomini di McSorley sono attesi a Zugo per gara-3: «Dobbiamo rendere più difficile la vita a Genoni».
«In gara-2, dopo 40', abbiamo perso il controllo del match. Contro squadre così forti non te lo puoi permettere».
ZUGO - Ritmo serrato, sfide ogni due giorni e piccoli dettagli che possono cambiare il “momentum” di una partita come di un’intera serie. Questa è la realtà dei playoff, da sempre spietata e allo stesso tempo affascinante. Per informazioni chiedere al Friborgo, che in gara-2 ha flirtato con l’allungo, ma è stato riacciuffato a soli 32” dalla terza sirena prima di cadere all’overtime. Se la serie tra Dragoni e vodesi è tornata in perfetto equilibrio - il Rappi conduce 2-0, il Bienne 2-1 -, quella tra Zugo e Lugano vede i bianconeri ai piedi di un colle divenuto già piuttosto ripido. Non è ancora spalle al muro, il break da recuperare è “solo” uno, ma il complesso di McSorley è sotto 2-0 e gara-3 è il tipico appuntamento da non sbagliare.
Rialzarsi dopo un nuovo rovescio, tanto più contro i campioni svizzeri di Dan Tangnes, diventerebbe davvero complicatissimo. In 5c5 i sottocenerini hanno dimostrato di potersela giocare, ma le tante penalità (alcune evitabili) sono fin qui costate carissimo. Insomma il Lugano si sta facendo anche male da solo, concedendo fin troppe occasioni ai Tori, che hanno confermato di poter contare su una rosa estremamente profonda e su un Genoni sempre stellare.
«Due partite, due sconfitte, eppure per lunghi tratti siamo stati la squadra migliore in pista - interviene Chris McSorley lanciando il terzo round - In gara-2 fino al 40’ eravamo superiori, poi nel terzo tempo abbiamo perso il controllo del match e contro squadre come lo Zugo non te lo puoi permettere. Adesso non dobbiamo cambiare tante cose, ma sistemare dei dettagli e reagire come collettivo. Dobbiamo giocare con disciplina e grande determinazione, cercando di complicare la vita a Genoni».
A Zugo il Lugano potrebbe dover fare a meno di Luca Fazzini, che non ha concluso gara-2. Il coach ha confermato che si attendono sviluppi, con lo staff medico che sta facendo le sue valutazioni. «Fazzini comunque è un ragazzo tosto, se si sentirà di giocare, lo farà». Nel line-up, anche per cercare di cambiare un pochino le carte in tavola, a livello di import molto probabilmente troverà spazio il canadese Troy Josephs. «È un giocatore lineare e diretto. Col suo hockey verticale può aiutarci a mettere in difficoltà Genoni».