Stefano Togni ha parlato dei playoff: «Lo Zugo ha quattro linee di altissimo livello, non si può abbassare la guardia».
Ma chi potrebbe arrivare fino in fondo? «Il Rapperswil è una mina vagante e potrebbe creare la sorpresa».
LUGANO - Nella serata odierna - giovedì 31 marzo - il Lugano ospiterà lo Zugo in occasione di gara-4 dei quarti di finale dei playoff.
I bianconeri - sconfitti 6-2 nell'ultimo confronto diretto - sono costretti a vincere, poiché con un ulteriore ko permetterebbero ai Tori di accedere alle semifinali dei playoff. «Sono dell'idea che, nonostante il 3-0 nella serie, le due squadre siano molto vicine», ha analizzato l'ex attaccante di Lugano e Ambrì degli anni '90 Stefano Togni. «Finora sono stati dei dettagli a fare la differenza e contro una corazzata come lo Zugo non ci si può permettere di abbassare la guardia nemmeno per un minuto. In tutte e tre le sfide i bianconeri hanno lottato con il coltello fra i denti, ma purtroppo alla fine sono sempre rimasti a mani vuote. La quarta partita è sempre la più difficile da vincere, per cui il gruppo di McSorley non si deve demoralizzare e ripartire dal terzo tempo della Bossard Arena, dove fino a quel momento si era comportata davvero bene. L’attitudine è quella giusta, ma è necessario mettere ancora più pressione a Genoni e sfruttare meglio le occasioni da rete, altrimenti poi si pagano. Bisogna continuare a martellare».
Lo Zugo ha dimostrato di essere una squadra completa in ogni reparto e anche la sua quarta linea è molto forte, visto che – con De Nisco, Allenspach e Leuenberger – si è spesso rivelata decisiva. Oltre a questo Genoni para anche le mosche, ma d'altronde ha finora vinto sei campionati svizzeri con tre squadre diverse... «È un portiere fenomenale e, inserito in una squadra compatta, riesce a esprimersi al meglio. Il roster dei Tori è formato da stranieri di qualità ed elementi svizzeri di alto livello capaci di fare la differenza. La quarta linea non fa eccezione, poiché porta tanta intensità e riesce anche a contribuire significativamente sul ghiaccio».
I Tori hanno finora costantemente schierato anche diversi giovani. Avere l'Academy Zug, che milita fra i cadetti, sembrerebbe essere la carta vincente a lungo termine. «Effettivamente questi ragazzi si sono fatti le ossa per diversi anni in Swiss League e sono cresciuti con la filosofia dello Zugo inculcata nella testa. Di conseguenza quando vengono chiamati in causa sono pronti e motivati per esprimersi ad alti livelli. Peccato che dalla prossima stagione la squadra verrà ritirata dal campionato».
Come vedi le altre sfide dei playoff? «Tranne Rapperswil-Davos sono state delle gare molto equilibrate ed è difficile azzardare dei pronostici. Lo Zurigo ha avuto il merito di ribaltare uno 0-2 e adesso, visto il roster in suo possesso, può diventare pericoloso. Dal canto suo il Friborgo è sempre temibile, ma il Losanna è agguerrito e lotterà fino all'ultimo. Il Rappi è invece una mina vagante e potrebbe creare la sorpresa: ha ribaltato tutti i pronostici e ha dimostrato che l'exploit dell'anno scorso non è stato un caso».