Vinte in rimonta le serie dei quarti, Davos e Zurigo hanno fatto il pieno di fiducia e non vogliono fermarsi.
Dai sorrisi di Rapperswil alla Bossard Arena: i grigionesi, dopo la remuntada, sono già attesi dai solidissimi Tori (giustizieri del Lugano). Ribaltato il Bienne, la squadra di Grönborg sfida a viso aperto i Dragoni.
ZUGO - Che lo spettacolo continui. Vissuti d’un fiato i quarti, frizzanti e caratterizzati anche da due ribaltoni griffati Lions e Davos - che hanno scalato le rispettive montagne - è già tempo di semifinali.
Grande l'interesse per il duello tra lo Zugo e i grigionesi, che oppone due squadre arrivate al penultimo atto dopo due serie decisamente differenti. Se da una parte i Tori hanno firmato un percorso netto, confermando contro il Lugano il proprio enorme potenziale - roster profondissimo, bocche di fuoco e un Genoni a tratti insuperabile -, dall’altra i gialloblù hanno sudato sette camicie. Sette come le partite servite per avere la meglio sul Rappi, che dopo aver vinto i primi tre round è stato spedito in vacanza dall'onda gialloblù. Caparbietà e un poker di successi (rocambolesco quello in gara-5), hanno premiato la truppa di Wohlwend, che torna in semifinale dopo 5 anni (la prima post Del Curto). Logico pensare che lo Zugo campione svizzero parta con l’etichetta di favorito, ma questo Davos - ormai in totale fiducia - proverà a sovvertire il pronostico e sgambettare i rivali, già da gara-1 alla Bossard Arena (20.00).
Alla stessa ora si giocherà anche a Friborgo, dove arrivano i Lions, reduci dalla rimonta sul Bienne. Ritrovatisi spalle al muro, Andrighetto, Malgin, Hollenstein & Co hanno avuto le forze e la qualità (questa era nota) di cappottare i Seelanders (da 2-3 a 4-3). Più liscio il volo dei Dragoni, che in cinque partite - seppur molto combattute - hanno piegato il Losanna. La squadra di Dubé ha dunque risposto presente anche in post-season, dove ora cercherà di far fuori anche lo Zurigo e continuare la caccia al bersaglio grosso.