«Ho la passione per la chitarra. Per suonare alla Notte Bianca però dovete darmi ancora qualche anno di allenamento»
«Tornare a giocare in Ticino? Per un po' è fuori discussione».
ZUGO - La cavalcata dello Zugo si è chiusa con un successo sofferto quanto meritato. I Tori hanno penato, si sono trovati sull’orlo del baratro ma poi, riscrivendo la storia e completando una rimonta epica, hanno ribaltato lo Zurigo e messo le mani sul secondo titolo consecutivo. E uno dei grandi protagonisti dell’impresa è stato Dario Simion, che con sei gol e due assist nella serie ha aiutato i suoi a mettere in gabbia i Lions.
«È stata incredibile. Dopo il 3-0 nella serie non era facile mentalmente - ha raccontato il 27enne ticinese intervenendo al Marghe & Chiello Show su Radio Ticino - Anche nella quarta partita, a Zurigo, abbiamo subito la prima rete ma non ci siamo lasciati andare. Siamo stati davvero uniti come squadra. Nessuno ha cominciato a incolpare il prossimo e in questo modo abbiamo fatto questa rimonta eccezionale che penso nessuno dimenticherà per il resto della vita. Come anche i nostri tifosi, che ci hanno sostenuti in una maniera incredibile nell’arco di tutto l’anno e ancora di più nei playoff e in finale».
Nelle ultime due stagioni, a Zugo, Simion è stato eccezionale.
«Giocando in una squadra come lo Zugo diventa tutto un po’ più facile. Ho sempre avuto accanto attaccanti incredibili come Kovar, Hofmann, Herzog, Klingberg… e chiaramente il livello era altissimo. Loro mi hanno dato una grande mano, mi hanno smarcato tantissime volte davanti alla porta e in questo modo siamo riusciti a disputare due ottime stagioni. Ma è stato davvero un lavoro di squadra, a partire dallo staff tecnico per arrivare a ogni giocatore».
E dire che l’ultima annata è stata, per l’attaccante, anche quella di un brutto infortunio. Un taglio a una gamba subito a fine ottobre.
«È stato un infortunio sfortunato ma la stagione va talmente in fretta… Era un taglio profondo, ma non troppo, visto che il tendine non è stato reciso del tutto. In questo modo l’operazione è stata relativamente facile e mi sono potuto riprendere relativamente in fretta. Fosse stato qualche centimetro più profondo, molto probabilmente avrei chiuso il campionato. Ho avuto fortuna nella sfortuna. Una volta guarito dall’incidente di Losanna mi sono poi focalizzato sul presente, sui playoff. L’ho sempre sostenuto: quello che era stato nella regular season lo dovevo dimenticare e dovevo concentrarmi sulla postseason, dove avrei dovuto dare il 100% per la squadra. E così ho fatto».
Fino alla festa finale.
«Sinceramente i festeggiamenti stanno continuando: ne avremo ancora per qualche giorno. La prima sera ben pochi hanno dormito. Dopo essere stato in pista con i tifosi e in discoteca con la squadra mi sono ritrovato con Müller, alle 7-7.15 di mattina, nella nostra sala wellness a fare una vasca idromassaggio per poi tornare a casa e dormire due orette. E poi ci siamo ritrovati con la squadra in giro per la città. Solo ieri, lunedì, sono tornato a dormire come una persona civile».
Il presente di Simion è a Zugo. Il futuro?
«Il Ticino mi manca e quando posso ci torno sempre molto volentieri. Durante la stagione, in inverno, mi risulta sempre molto difficile visti tutti gli allenamenti e tutte le partite ma durante l’estate… Per giocare, invece, ne dobbiamo riparlare tra tre anni perché ho rinnovato. Per un po' è fuori discussione».
L’hockey di Dario non è solo Zugo: c’è la Nazionale, ci sono i Mondiali.
«Vado a cercare Fischer se non mi chiama - ha aggiunto scherzando Dario - Non ho avuto la conferma ufficiale ma dalle voci che sento dovrei far parte della squadra che disputerà i Mondiali in Finlandia. Non vedo l’ora di questa ulteriore avventura».
Poi sarà relax.
«Da qualche anno ho la passione per la chitarra. Con il mio mitico maestro Angelo Quatrale, il Master, numero uno. Purtroppo quest’anno, non riuscendo a tornare molto spesso, abbiamo fatto soprattutto lezioni online. Ma siamo sempre in contatto. Per suonare sul palco alla notte bianca però dovete darmi ancora qualche anno di allenamento».