Tra due giorni scatta la regular season dei biancoblù. Inti Pestoni: «6 stranieri? Più frecce all'arco di ogni squadra».
«Sono arrivati giocatori di qualità, a cui piace giocare con il disco per creare occasioni».
AMBRÌ - Meno due. Se questa sera scatta la regular season con l’antipasto Rappi-Zurigo, anche in casa biancoblù la sabbia nella clessidra sta per finire, con l’atteso esordio in agenda venerdì a Friborgo. Sabato, in una Gottardo Arena che si preannuncia incandescente, ci sarà invece il primo ballo davanti ai propri tifosi, contro quel Berna beffato e sorpassato proprio in extremis lo scorso 14 marzo, con l’Ambrì volato ai pre-playoff dopo una pazza rimonta. E proprio sull’onda lunga di quella cavalcata la creatura di Cereda ha vissuto una pre-season molto positiva, scandita dall’arrivo di nuovi innesti, tanto lavoro e otto amichevoli, di cui cinque vinte, una persa nei 60’ e due ai rigori.
«Finalmente ci siamo, dopo una lunga preparazione non vediamo l’ora di iniziare», interviene il ticinese Inti Pestoni, attaccante 31enne con alle spalle 385 partite in maglia biancoblù. «Rispetto alla scorsa stagione la squadra è cambiata parecchio, ma con i nuovi c’è stato subito un buon feeling e sul ghiaccio lo si è visto. È vero che nelle amichevoli i risultati non contano, ma è sempre meglio arrivare in fiducia e un bilancio positivo, piuttosto che con cinque o sei sconfitte…».
A proposito di entusiasmo, gli abbonati hanno superato le 5’200 unità.
«Lo sappiamo bene e sappiamo anche che per la società è un record storico. Sarà uno stimolo in più e cercheremo di ripagare la fiducia dei tifosi. Andare avanti sullo slancio della scorsa annata, con una grande rimonta che aveva evidenziato valori importanti. Purtroppo poi la nostra corsa era finita contro il Losanna».
Oltre alla risposta del pubblico, un altro beneficio della nuova pista è di livello logistico… Per la prima volta l’Ambrì, come sottolineato dal coach, ha potuto usufruire del ghiaccio per tutta l’estate.
«È vero, è stato un vantaggio. Quando ci torni dopo “tanto” tempo è po’ come ripartire da zero. Ci vuole sempre almeno una settimana per riadattarsi».
Quello alle porte sarà un campionato un po’ diverso, con 14 squadre e l’allargamento a 6 stranieri.
«Sicuramente è più difficile fare previsioni, ci saranno nuovi equilibri da scoprire. Il passaggio a 6 stranieri aggiunge delle frecce all’arco di ogni squadra, anche a quelle diciamo “piccole” come la nostra».
A patto che vengano azzeccati. E a questo proposito da Ambrì - ai nastri di partenza con Juvonen, Heed, Virtanen, Spacek, Chlapik, Shore e McMillan - sono giunti sin qui buoni segnali.
«Sono arrivati giocatori di qualità, a cui piace giocare con il disco per creare occasioni. Va bene che si trattava di amichevoli, ma ad ogni cambio che erano sul ghiaccio poteva succedere qualcosa di pericoloso. Heed e Virtanen ci hanno portato anche tanta solidità. Sono innesti importanti dopo la partenza di Fora. Avere due difensori del loro calibro ci rende la vita più facile, complicandola invece a chi ci gioca contro. Con più giocatori che creano pericoli si liberano altri spazi, andando ad incidere sul focus degli avversari».
Nei giorni scorsi è stato svelato anche il nuovo “team” dei capitani. La “C” sul petto di Grassi, con Pestoni, Heim e Bürgler suoi assistenti.
«Daniele lo merita per tutto quello che porta in pista ogni giorno. È l’uomo giusto. Noi invece formiamo un bel mix: Heim è un giovane in costante crescita, Dario ha tanta esperienza e due titoli alle spalle, mentre io conosco benissimo la realtà di Ambrì. Siamo pronti ad aiutare i compagni e fare da tramite tra il coach e il gruppo se qualche messaggio non dovesse passare».