Hnat Domenichelli è tornato sull'addio di McSorley e le scelte della società: «Ora ripartiamo, siamo con Luca al 100%».
«Il cambio di rotta? È vero che in questa stagione avevamo giocato solo 8 partite, ma era qualcosa di più profondo. Sabato ho visto Zanetti segnare il primo gol in NL ed è stato un momento di gioia: sono queste le emozioni che vogliamo riportare in pista».
LUGANO - Scelto e fortemente voluto per iniziare un nuovo progetto, Chris McSorley è stato "rigettato" dal Lugano e, solo 18 mesi dopo, è stato comunicato il suo addio a poche ore dal nono turno di campionato. Campionato che, i bianconeri, hanno iniziato in maniera deludente portandosi appresso - per stessa ammissione di Hnat Domenichelli - alcuni “problemi” che venivano da più lontano.
«Mi assumo le mie responsabilità, alla fine ho sbagliato a prendere Chris e mi dispiace perché ho creduto in lui e volevo che le cose andassero meglio - interviene proprio Hnat Domenichelli, GM del Lugano - Già lo scorso anno non era andata molto bene. Pensavamo fosse dovuto agli infortuni, ne abbiamo parlato a lungo durante l’estate e abbiamo cambiato diversi giocatori. Detto questo, come Lugano e come responsabile, quello che conta più di tutto è la maglia e vedere dove siamo in classifica. Temevamo una replica della scorsa stagione e, sentendo anche tanti giocatori che non vedevano soluzioni per svoltare, abbiamo dovuto prendere una decisione. È vero che in questa stagione erano passate solo 8 partite, ma era qualcosa di più profondo».
E così la squadra è stata affidata a Luca Gianinazzi, 29enne che viene dal vivaio bianconero e ha realizzato un sogno.
«Lui voleva diventare professionista e in queste stagioni, con colloqui individuali che facciamo sempre anche con i coach del settore giovanile, siamo sempre stati in contatto. In un primo momento c’era già stata questa idea dopo la partenza di Pelletier nel 2021, ma poi avevamo pensato che fosse ancora un po’ presto. Allora abbiamo scelto di lavorare con Chris per 3 anni e cercare di fare qualcosa di buono, con l’idea che in futuro il prossimo coach sarebbe stato Luca. Adesso, con la squadra che non otteneva risultati e la necessità di cambiare, è stato il primo candidato che ho presentato al CdA. Ho voluto puntare subito su di lui».
Cosa ti ha convinto di Gianinazzi?
«È molto preparato e motivato, sicuro di sé. È giovane, ma sono convinto che farà grandi cose come allenatore. Esce dal vivaio HCL e mi fido di lui, ho voluto dargli una chance. Anche a me nella vita ne hanno date».
Se è vero che McSorley ha fallito e non è riuscito a portare nuova energia a Lugano, lo è anche che tanti giocatori non l’hanno aiutato, con un rendimento nettamente al di sotto delle aspettative. In primis capitan Arcobello (0 punti nelle prime 8 partite). Perché i giocatori non pagano mai?
«Questo non è vero - spiega Domenichelli - Ognuno ha un contratto e, già in passato, ci sono stati giocatori a cui non è stato rinnovato. Ora, con la partenza di Chris e l’arrivo di Luca, gli atleti non sono stati completamente liberati dalle loro responsabilità. C’è una ripartenza e in questi casi spesso cambiano anche dinamiche e line-up. Se a breve, poniamo ad esempio in dicembre, il coach dovesse venire da me per dirmi che un giocatore piuttosto che un altro non lo segue, non sarà lui a pagare».
Domanda diretta: Arcobello merita ancora di portare la “C” sul petto?
«Questa è una domanda che si sta facendo anche il nuovo staff tecnico, che è libero di prendere qualsiasi decisione per il futuro».
Futuro da scrivere, con il club che ha premuto "reset" ripartendo con un nuovo corso. Si può ancora parlare di titolo e grandi obiettivi sul medio termine (3-5 anni)?
«Qui vorrei precisare una cosa. Il titolo è un qualcosa di enorme e come obiettivo sarà sempre parte del Lugano, società che ha una storia vincente. Per questo da una parte è giusto mettersi in bocca questa parola, ma ora bisogna cominciare a lavorare. Dobbiamo ripartire e riportare entusiasmo in pista e nel cuore dei nostri tifosi. Sabato ho visto Zanetti segnare il primo gol in NL ed è stato un momento di gioia. Sono queste le emozioni che vogliamo. Ora però dobbiamo fare un passo alla volta e tornare a giocare da Lugano. Poi, quando accadrà, potremo tornare a parlare di certe cose… ma oggi è “assurdo”».
Dopo questi giorni intensi e delicati, qual è lo stato d’animo di Domenichelli?
«So che Chris è un buon coach e so che questa è una buona squadra. Sono deluso perché insieme non hanno funzionato e sembra che non abbiano voluto funzionare. In questo mondo e in questo business bisogna però avere una memoria corta… nel senso che bisogna saper andare avanti. Ora era giusto fare questa intervista è toccare alcuni dettagli. In questi giorni è possibile che parlerà anche Chris. Dopodiché però noi dobbiamo guardare avanti».
In estate si è parlato di un ottimo mercato. Siete ancora convinti?
«È troppo presto. Abbiamo giocato meno di dieci partite e ci sono state anche delle assenze. Adesso c’è stato un reset per tutti, poi a fine anno ne riparleremo. Se i risultati non arrivassero nemmeno con Gianinazzi? Vorrebbe dire che non abbiamo giocatori giusti, ma al momento non credo».