Paolo Duca, ds dell'Ambrì, commenta la partenza del centro statunitense e il passaggio di Burren al Bienne (dalla prossima stagione).
«Quella di Yanik è una di quelle notizie che ci fanno un po' male. Qui ha ricevuto fiducia e tanto ghiaccio, avremmo voluto continuare insieme. Mercato in entrata? Siamo sempre vigili».
AMBRÌ - Nick Shore non indosserà più la maglia dell'Ambrì. Non un fulmine a ciel sereno, ma un epilogo che era nell’aria e ha trovato conferma con l'annuncio ufficiale del club, che in mattinata ha comunicato la rescissione consensuale dell’accordo tra le parti. La stagione dell’attaccante statunitense, mai entrato realmente nei meccanismi biancoblù (2 gol e 5 assist in 18 presenze), proseguirà in Svezia nell’HV71.
«Dispiace sempre quando si arriva a queste conclusioni, ma, per entrambe le parti, era chiaro che le cose non stavano andando come avevamo previsto e sperato - interviene Paolo Duca, ds dei leventinesi - Cosa non ha funzionato? In questi casi non è mai la conseguenza di un solo fattore, ma la verità è che le prestazioni che ci aspettavamo e avevamo bisogno non sono arrivate. Probabilmente il timing dell’infortunio occorsogli a fine agosto, costatogli uno stop di quasi 4 settimane, gli ha fatto perdere un po’ il treno mentre si formava l’amalgama della squadra. Entrare dopo il ferimento, con scadenze non regolari, non lo ha aiutato».
E così, dopo un periodo in cui il centro ha trovato poco ghiaccio, le strade si sono divise.
«In maniera molto ragionevole per entrambe le parti. Siamo arrivati a questa sosta con alle spalle quasi 30 partite di regular season, era il momento giusto per fare tutte le valutazioni. A volte non serve continuare a sbatterci la testa. Quando le cose non funzionano, è giusto cercare le migliori soluzioni».
Con la partenza di Shore, l’Ambrì ha ancora 6 stranieri sotto contratto. Non vi è dunque l’urgenza di agire sul mercato, ma davanti - magari a livello di centri - in futuro un innesto potrebbe portare nuova linfa.
«Siamo sempre vigili e valutiamo ogni possibilità. Quando abbiamo la sensazione che un’operazione possa giovare alla squadra, la facciamo. Ad oggi non escludo nulla, ma al momento non c’è niente da comunicare. Il mercato è piuttosto arido, benché il nostro mondo sia molto dinamico. È difficile che dall'inizio alla fine di un campionato non ci siano cambiamenti».
Restando al mercato e alle notizie d’attualità, ieri il Bienne ha comunicato l’ingaggio fino al 2025 di Yanik Burren, difensore cresciuto moltissimo in queste due stagioni in biancoblù.
«Non nego che è una di quelle notizie che ci fanno un po’ male. Yanik è l’esempio di come vogliamo lavorare ad Ambrì. Quando l'abbiamo preso era un ragazzo che aveva bisogno di una nuova realtà per rilanciarsi. Ha ricevuto fiducia e tanto ghiaccio, l'abbiamo saputo valorizzare e ha fatto tanti passi avanti, ricoprendo un ruolo più importante rispetto a quello che aveva a Berna. Per tutti questi motivi ci dispiace e avremmo voluto continuare insieme. Va comunque rispettata la volontà del giocatore, che non ha mai nascosto le sue ambizioni».