Stefano Togni si è espresso in merito alla selezione svizzera: «Il gruppo può imparare davvero tanto contro avversari di un certo calibro».
I rossocrociati si sono inchinati a Svezia, Repubblica Ceca e Finlandia: «Sono state tre gare molto combattute, sono fiducioso in vista dei Mondiali».
FRIBORGO - La Svizzera è reduce dall'esperienza degli Hockey Games, torneo che riunisce annualmente le quattro nazionali più forti d'Europa.
La truppa di Patrick Fischer – che ha preso il posto della Russia, squalificata da ogni competizione in seguito all'invasione dell'Ucraina – ha così partecipato per la prima volta a questa manifestazione insieme a Svezia, Finlandia e Repubblica Ceca. «Giocare contro squadre di prima fascia è soltanto un bene per il gruppo e molto importante in vista dei Mondiali», ha analizzato l'ex attaccante di Lugano e Ambrì degli anni '90 Stefano Togni. «In passato in questo periodo i rossocrociati disputavano la Deutschland Cup, un torneo che metteva di fronte alla Svizzera formazioni come la Germania o la Lettonia, delle buone squadre ma che hanno un livello inferiore rispetto alle migliori. Le candidate alla vittoria dei Mondiali esprimono infatti un gioco più veloce e fisico, per cui ogni giocatore può imparare davvero tanto da queste partite. Bisogna approfittarne il più possibile».
I rossocrociati hanno colto un punto contro la Svezia, in virtù del ko maturato all'overtime (2-3), dopodiché si sono arresi a Cechia (1-2) e Finlandia (1-4). «La Svizzera ha sempre perso, ma sono stati tre incontri combattuti e coach Fischer è parso soddisfatto dell'attitudine messa in pista dai suoi ragazzi. Sono dell'idea che il gruppo possa guardare alla CdM con un certo ottimismo. In pista si è inoltre vista una squadra sperimentale, con tanti giovani che hanno avuto la possibilità di crescere e di inserirsi ulteriormente nei meccanismi della Nazionale».
Uno dei protagonisti del weekend è stato Michael Fora, nominato capitano contro la nazionale delle Tre Corone e assistente negli altri due match. «Fora porta molta fisicità sul ghiaccio ed è considerato da diversi anni come uno dei pilastri della difesa. I gradi che gli sono stati assegnati dimostrano quanto il tecnico lo ritenga fondamentale per lo spogliatoio e quanto creda in lui. Fa parte del giro da molti anni e a livello internazionale servono elementi con una certa prestanza fisica. Abbiamo bisogno di giocatori grandi e grossi come lui per poter contrastare al meglio i nostri avversari più forti. Sono dell'idea che verrà sempre preso in considerazione e per lui è sicuramente un motivo d'orgoglio».
Nei suoi primi mesi a Davos il difensore ticinese non ha ancora messo in evidenza tutto il suo potenziale (8 punti in 18 match). «Quando si cambia squadra bisogna sempre attendere un certo periodo per un ambientamento completo. Oltre a questo a un certo punto del campionato si è anche infortunato. Adesso è in netta ripresa e l'esperienza in Nazionale gli avrà sicuramente dato un po' di positività e di morale. Sono convinto che nei Grigioni Fora farà un ulteriore passo avanti».