HCLGianinazzi gongola, ma solo per una notte

AMBRÌ - Un nuovo importante passo verso i preplayoff è stato fatto; colta la terza vittoria consecutiva, al Lugano manca ora un ultimo sforzo per centrare l’obiettivo minimo stagionale. Il successo centrato sull’Ambrì è, per i bianconeri, uno di quelli dal peso specifico gigantesco. I tre punti conquistati permetteranno infatti a Fazzini e soci di concentrarsi esclusivamente su sé stessi: piegando il Bienne entro il 60’, la postseason sarà assicurata.

«Non abbiamo un futuro davanti a noi - ha spiegato Luca Gianinazzi - quello che abbiamo è solo la partita contro il Bienne. Stasera ci godiamo questa vittoria poi da domani cominceremo a pensare a sabato. Se aspetti regali dagli altri… I bernesi vogliono arrivare primi come noi vogliamo entrare nei preplayoff. Sarà una guerra: sono una squadra molto forte. Dobbiamo ricaricare le pile per prepararci alla nuova sfida».

Il successo di Ambrì è arrivato grazie anche alle parate di Koskinen. «Conosciamo bene Mikko, sappiamo quale livello può toccare e contro l’Ambrì lo ha fatto. Chiaramente ha tanta esperienza, è abituato a giocare davanti a grossi palcoscenici e in partite importanti. Sappiamo che quando l’incontro conta lui si esalta». 

Tutto il Lugano ha però difeso bene. «È vero, abbiamo fatto bene. A parte il gol che abbiamo preso nel finale, che mi ha fatto arrabbiare. Trovo che a 30” dalla fine non puoi prendere una rete del genere perché non sei ben coperto nello slot. Nel terzo tempo siamo comunque stati bravi a non dare loro una seconda chance».

Un parziale che si preannunciava come di sofferenza, dopo la rete di Bürgler. «Il secondo è stato il nostro miglior tempo, nel quale abbiamo giocato il nostro miglior hockey. Forse meritavamo qualcosa in più ma siamo comunque stati bravi a non farci scoraggiare dal quel gol e a tornare in pista con la stessa attitudine. Siamo tornati sul ghiaccio per vincere il tempo, per attaccare e non per difendere. Se vuoi difendere una rete per 20’ poi diventa lunga».

Ha segnato Morini, ha segnato Zanetti. «A Morini piace segnare gol importanti. Se continua così per me va benissimo. Per Zanetti è stata una grande emozione. Per lui come per me. Ha fatto un gol della Madonna, se si può dire. Gli ho chiesto da dove ha tirato fuori quella conclusione. Sono belle cose da raccontare».

Positivo è stato anche Bennett. «Non è arrivato sotto la luce dei riflettori, con lo stesso rumore di un Granlund, per dire. Trovo però che fa il suo lavoro in maniera egregia. È un professionista eccellente e ogni volta che è chiamato in causa mangia il ghiaccio».