L'head-coach del Lugano Luca Gianinazzi è carico per gara-2: «Sono fiducioso in vista della sfida casalinga».
L'allenatore bianconero: «Non dobbiamo farci influenzare da nessun fattore esterno al gioco».
LUGANO - Il Lugano - reduce dal 3-6 rimediato a Ginevra, in occasione di gara-1 dei quarti di finale dei playoff - si appresta ad affrontare il secondo incontro, in programma domani sera alla Cornèr Arena (ore 20). «L'importante è che la squadra faccia progressi rispetto a gara-1», sono state le parole di coach Luca Gianinazzi al termine dell'allenamento odierno. «Domani dovremo renderci protagonisti di una prestazione migliore, si tratta di un challenge difficile ma siamo convinti di poter esprimerci meglio. Sarà soprattutto fondamentale restare fuori dai box dei penalizzati, e per questo dovremo essere più furbi e meno ingenui nel prendere penalità inutili, che non aiutano il nostro gioco. Dobbiamo migliorare in fase di possesso del disco, così come a livello difensivo dove possiamo essere ancora più uniti e compatti, rallentando maggiormente il loro gioco. Non è stata una bella partita per noi, non abbiamo giocato vicino al livello delle ultime due-tre settimane, ma questa deve essere una lezione. Nonostante tutto abbiamo provato a dare del filo da torcere al Ginevra e per più di metà match siamo stati attaccati. Sono fiducioso in vista della sfida di domani».
Qual è il segreto per contrastare al meglio le Aquile? «Dobbiamo concentrarci soltanto su di noi, perché quando sprechi energie su come fermare l'avversario poi il focus si sposta dal nostro gioco. Abbiamo dimostrato di saper giocare bene come squadra, sappiamo di essere in grado di cogliere dei buoni risultati quando tutti e cinque i giocatori sul ghiaccio sono uniti e connessi. Questo è quello che dobbiamo metterci in testa, senza farci influenzare da nessun fattore esterno al gioco, ma concentrarci solo da fischio a fischio. In gara-1 il Ginevra ha svolto un ottimo lavoro, mettendoci sotto pressione e questo ci ha creato delle difficoltà. Dobbiamo pattinare, gestire meglio il disco e trovare delle soluzioni. Non possiamo assolutamente regalare certe situazioni, facendoci del male da soli. Provocazioni? Penso che fanno parte dei playoff e che non portino nessun beneficio, dobbiamo concentrarci su come giocare a hockey e basta».