Con Bienne-Zurigo scattano le semifinali. Dalle parti della Tissot Arena, teatro questa sera di gara-1, sono stati giorni molto intensi.
Rajala & Co cercheranno di sfondare il muro zurighese, con Hrubec sin qui impressionante. Domani tocca a Ginevra e Zugo, già avversarie nella finalissima vinta dai Tori del 2021.
BIENNE - Sono giorni intensi in casa Bienne, dove gioia, tristezza e preoccupazione si sono unite in un insolito mix. Se da una parte l’ambiente è carico per la semifinale con lo Zurigo, conquistata piegando il Berna in uno storico e dolcissimo derby (serie 4-2), dall’altra i Seelanders sono stati scossi dalla notizia della recidiva di un tumore che ha colpito Antti Törmänen. «Siamo sconvolti, tutta la famiglia del Bienne gli augura ogni bene», ha commentato Martin Steinegger, GM e ora anche assistant coach del 52enne finlandese. Già perché Törmänen non molla e resterà al timone fino al termine dei playoff, che si spera durino il più possibile.
A questo proposito il prossimo ostacolo è rappresentato dai Lions, arrivati in semi con autorità. Guidati da Crawford, Andrighetto e compagni hanno liquidato 4-1 il Davos. Netto il risultato nella serie, frutto però di duelli molto combattuti in cui lo Zurigo ha mostrato cinismo e solidità, con Hrubec che viaggia a un mostruoso 95.9% di parate. Da questa sera, con gara-1 in programma alla Tissot Arena, toccherà a Rajala (già 4 reti nei playoff), Hofer (3), Künzle (2) & Co provare a sfondare il muro zurighese. Lo scorso anno, nei quarti, la spuntarono i Lions in rimonta e in sette partite.
Domani spazio invece al primo round tra Ginevra e Zugo, con i primi della classe - giustizieri del Lugano - affamati di rivincita. Contro i Tori, in crescita e bi-campioni in carica, sarà una sorta di “remake” della finale del 2021. Questa volta le Aquile, con una rosa più completa, proveranno a scrivere un epilogo differente e fermare i rivali, che nei playoff hanno vinto le ultime 7 serie consecutive.