Krister Cantoni ha lanciato la finalissima fra la Under 20 bianconera e i GCK Lions: «Ci misureremo contro una squadra di grande valore».
Sono trascorsi 25 anni dall'unica affermazione sottocenerina della storia: il coach era Serge Pelletier e fra i giocatori c'era anche l'attuale assistente di coach Paolo Morini, ovvero Gianluca Prato.
FLEURIER - Questo weekend avrà luogo a Fleurier la finalissima dei playoff Under 20-Elit, dove il Lugano se la vedrà contro i GCK Lions.
L'ultimo atto non si giocherà con le stesse modalità dei quarti di finale e delle semifinali – ovvero con il consueto “best of five” – bensì disputando solo due partite in campo neutro. Domani è in programma gara-1 (ore 16.30) mentre domenica la sfida decisiva (ore 15.45). La vittoria vale tre punti, il pareggio uno e in caso di parità si va all'overtime. «La U20 bianconera ha sicuramente i mezzi per salire sul tetto svizzero, è una squadra competitiva», ha analizzato Krister Cantoni, assistant-coach del Lugano, head-coach della U17 e futuro responsabile sportivo delle migliori formazioni del vivaio. «Il gruppo è in possesso di elementi indubbiamente interessanti, ma per prevalere sarà importante l'amalgama. Sono sempre del parere che per vincere ci vogliono dei giocatori forti a livello individuale, ma alla fine sono gli atleti con la squadra migliore che hanno un vantaggio e non la squadra con gli elementi più forti».
Ricordiamo che la regular season era stata dominata dallo Zugo con la bellezza di 128 punti conquistati in 48 gare, davanti a Lugano (95), Langnau (86) e GCK Lions (77). Ciò nonostante i giovani Tori sono stati estromessi dai rivali zurighesi, mentre i bianconeri hanno liquidato i Tigers 3-2 nella serie. «Lo Zugo ha dominato il campionato perché ha potuto beneficiare dei giocatori che nella scorsa stagione militavano nell'Academy Zug in Swiss League, rimasti senza squadra. Nei playoff hanno però incontrato i Lions, che a loro volta hanno iniziato a schierare diversi elementi militanti durante l'anno fra i cadetti e che non sono scesi molto sul ghiaccio. Per questo motivo gli avversari che incontreremo in finale saranno più forti di quelli affrontati nella stagione regolare. Nel loro roster ne sono addirittura presenti alcuni già scesi in pista nella massima serie».
Dal canto suo anche il Lugano ha qualche asso nella manica in vista di questo doppio confronto. «Abbiamo anche noi effettivamente a disposizione qualche giocatore interessante che potrebbe rinforzare il gruppo. Fra questi ci sono Zanetti – che ha disputato tutto il campionato con i grandi – così come i vari Werder, Bedolla, Cortiana, Näser e Ugazzi, ovvero quei ragazzi nell'orbita dei Ticino Rockets e che hanno incamerato qualche presenza con il Lugano in NL. In ogni caso è da quattro anni che la squadra coglie risultati di rilievo, poiché dodici mesi fa ha conquistato la medaglia d’argento, l’anno prima quella di bronzo, mentre nella stagione 2019/2020 il campionato era stato annullato a causa della pandemia con il secondo posto in regular season. Negli ultimi tempi abbiamo cercato di cambiare la mentalità e adesso si stanno vedendo i risultati».
La truppa di Paolo Morini e del suo assistente Gianluca Prato – che tra l’altro era un giocatore della formazione che vinse il primo storico titolo di categoria nel 1998 – ha così la grande possibilità di replicare proprio quell’unico successo. «Ci misureremo contro una squadra di grande valore e non sarà una passeggiata per noi. Giocando però due match in campo neutro tutto diventa possibile, noi ci crediamo, anche se un “best of five” sarebbe stato più onesto per una finale. Si tratta di una sfida stimolante dove ci si gioca tutto in un weekend».