L’Ambrì, rigenerato e dopo attenta analisi, è pronto a ripartire. Filippo Lombardi: «C’è stata delusione, ma non può offuscare tutto».
Alla guida dei biancoblù ci sarà sempre Luca Cereda. Ma c'è stata davvero la possibilità che le strade si separassero? L'head coach: «All’inizio abbiamo messo sul tavolo tutte le possibilità. Ora siamo pronti per un nuovo ciclo».
AMBRÌ - Avanti insieme. Uniti, compatti e con una rinnovata energia. Questo il messaggio, forte e chiaro, lanciato dai vertici dell’Ambrì nella conferenza svoltasi all’Hotel Unione di Bellinzona, luogo “simbolo” di questo corso targato “Duca-Cereda-Lombardi”. Sei anni or sono, proprio in quella stessa sala, era stato presentato il coach di Sementina, catapultato sulla panchina leventinese dopo l'esperienza ai Rockets.
Sei anni intensissimi conditi da gioie, dolori, imprese titaniche - pensiamo alla realizzazione della Gottardo Arena -, ma anche delusioni, come l’epilogo della scorsa stagione col mancato accesso ai pre-playoff.
E così, dopo lunga attesa e attenta analisi - l'ultimo match è stato giocato lo scorso 4 marzo - oggi il club ha rotto il silenzio. In primo piano le parole del presidente Filippo Lombardi, che ha voluto veicolare l’immagine di un Ambrì che lotta e continuerà a farlo, voglioso di continuare a migliorare e non piangersi addosso.
«Ci sono volute sei settimane (non sei mesi…) perché eravamo tutti un po’ spremuti e si voleva fare un’analisi a 360° - interviene il presidente, che in alcuni passaggi ha usato toni anche piuttosto duri verso chi ha criticato la squadra - Il CdA, che da molti anni lotta per salvare la baracca, si è preso tutto il tempo necessario per un’analisi societaria e sportiva. Poi ci siamo guardati negli occhi e parlati molto chiaramente. La conclusione è che vogliamo andare avanti. La convinzione è totale e reciproca».
Il numero uno biancoblù si è poi soffermato sull’operato della squadra e dello staff.
«Non nascondiamoci. Abbiamo il 12esimo budget e siamo arrivati 12esimi. Questo non vuol dire che bisogna accontentarsi. Assolutamente. C’è chi ha fatto meglio, come Kloten e Rappi, ma anche chi ha fatto peggio come Berna e Losanna. Noi vogliamo fare meglio, ma servono diversi fattori. Alla luce di questo e con la vittoria alla Spengler, che non è un torneo dei bar - come sostiene qualcuno -, dire che la scorsa è stata una cattiva stagione ci sembra sbagliato. È vero che eravamo tutti un po' scornati per aver perso l’ultimo derby e mancato l’obiettivo. È vero che c’è stata delusione. Ma non può offuscare tutto. Bisogna anche guardare a quello che di buono è stato fatto. Alla Gottardo Arena potevano arrivare più vittorie, ma si è comunque visto un buon hockey. Non possiamo dire che la stagione sia stata una catastrofe».
Poi, lancia in resta, Lombardi parla delle “critiche” a Cereda.
«Personalmente ho capito le parole di Luca quando sentiva “scoramento” sugli spalti. Magari dalle tribune, più che dalla curva. Noi vogliamo sempre mantenere la nostra identità e nel DNA dell’Ambrì c’è anche il saper soffrire. Ora vogliamo rilanciare il nostro ciclo e andare avanti insieme: la prossima stagione saremo un blocco unico. Dal primo all’ultimo giorno. Che piaccia o meno. Perdiamo 10-12 partite? Non mi interessa. Se a qualcuno non va bene, non faccia la tessera. O la faccia altrove. Ci sono altre 13 squadre. Non saremo qui a farci mettere sotto pressione se qualcosa va storto. Da parte nostra promettiamo di dare il 200% e fare tutto quello che è in nostro potere».
La parola è poi passata a Paolo Duca, che sul mercato ha messo subito le cose in chiaro.
«Non è oggi il momento per parlare di mercato. Posso solo dire che Chlapik ci ha espresso una certa problematica familiare e stiamo discutendo per cercare di trovare una soluzione. Confermo anche che c’è un interesse per Heim da parte di una società importante (si parla dei St.Louis Blues, ndr), ma al momento non c’è nulla da comunicare».
Insomma focus sull’analisi dello scorso campionato.
«È stata una stagione incredibile e per certi versi anche pesante. È stato anche un anno con tante incognite, col primo campionato a 6 stranieri e 14 squadre. Volevamo alzare il tasso tecnico del gruppo e penso che ci siamo riusciti. Poi però, in alcuni momenti, abbiamo fatto fatica a contrastare le avversità. Siamo arrivati alla fine con le batterie un po’ scariche. Filippo ci ha chiesto di prenderci un po’ di tempo per non prendere decisioni di pancia, bensì ragionate. La verità è che per me Ambrì resta una realtà eccezionale per cui vale la pena lottare. Compatti e uniti vogliamo quindi continuare a combattere».
La chiosa spetta proprio a Luca Cereda. Se il CdA ha confermato la totale fiducia allo staff, non era in fondo scontato che lo stesso allenatore volesse continuare l’ormai lunga esperienza al timone dei biancoblù.
«Dopo tanti anni di battaglie e rincorse era giusto che tutti si prendessero il tempo per ricaricare le pile e riflettere. Su quello che abbiamo fatto quest’anno, ma anche gli anni precedenti - spiega Cereda - Io sono felicissimo di essere ancora qui e ringrazio il CdA per la fiducia. Alla fine della stagione c’è stata tanta delusione perché eravamo vicini all’obiettivo, ma lo abbiamo fallito. Questo vuol dire che era raggiungibile».
Cosa è mancato? Leadership?
«È tutto il gruppo, giocatori e staff, che deve uscire dalle situazioni di difficoltà. È qualcosa che dovremo fare meglio. Se il gruppo ha carattere è più facile uscire dalle avversità.
C’è stata davvero la possibilità che si separassero la strade dell’Ambrì e di Luca Cereda?
«All’inizio abbiamo messo sul tavolo tutte le possibilità. Anche quella che il club decidesse di affidare la direzione sportiva ad altre persone. Anche da parte nostra era giusto chiedersi se credevamo ancora in quello che stavamo facendo. Vedere se la nostra visione era la stessa del CdA. Era importante rinnovare la compattezza e così è stato. Finito il primo ciclo di 6 anni, ora siamo pronti per ripartire. Per altri 6? Sei nello sport sono tanti… ora partiamo per il settimo e l'obiettivo sarà sopravvivere a questo, facendo il meglio possibile. Lunedì scorso la squadra ha ripreso gli allenamenti. Questa settimana è dedicata ai test, poi da lunedì si inizia al 100%».