Michaël Ngoy sul “nuovo” Ambrì e su una... tradizione che a Lugano ormai da troppi anni si ripete.
«Oggi diversi giocatori che giocano nel Lugano non li riconosco più, se paragoniamo il loro rendimento a quello offerto nelle squadre precedenti».
LUGANO/AMBRÌ - Ridendo e scherzando, siamo già a un quarto di regular season. Seppur giovanissimo, il campionato di National League qualche importante indicazione l'ha già fornita, tanto da poter stilare un primissimo mini-bilancio. E chi meglio di Michaël Ngoy, protagonista di oltre 1'000 battaglie sulle nostre piste, è in grado di commentare quanto visto fin qui?
Inevitabile, visto il suo legame affettivo, partire dall'Ambrì... «Stanno offrendo un buon hockey e vi dico che quest'anno i tifosi si divertiranno. Sono convinto che quella attuale sia una delle squadre più interessanti, che stiamo scoprendo».
Si parla tanto di sistema di gioco. Più nel dettaglio ci puoi dire quanto quello dell'HCAP sia cambiato?
«Guardate il numero di gol segnati, l'Ambrì è al quinto posto. Tengono molto di più il disco, contrariamente agli anni scorsi nei quali si buttava lo stesso nell'angolo e si lottava. Cereda si è reso conto che dispone dei giocatori per osare di più, per costruire. Quando recuperano il disco in zona neutrale, tornano indietro, attendono e costruiscono. Così facendo risulti meno prevedibile per le altre squadre, che dal canto loro hanno meno elementi per studiarti. Probabilmente già nel campionato passato si poteva fare questo passo... Senza dimenticare l'adattamento anche in difesa, ora a zona: se uno sbaglia la posizione c'è il compagno che può dare una mano. In generale, oggi l'hockey dell'Ambrì è più attrattivo ed è per tale motivo che dicevo che i tifosi si divertiranno di più».
Ma fino a dove potrà arrivare questa squadra?
«Sembra una banalità, ma quest'anno la lotta per playoff e play-in sarà ancora più intensa e complicata rispetto al passato. In Leventina la differenza potrebbe farla la leadership di alcuni giocatori. Mi sembra che Luca Cereda oggi abbia a disposizione più elementi in grado di prendere per mano la squadra quando c'è bisogno. Mi è piaciuto molto l'impatto che ha avuto Lilja, anche Pezzullo ha fatto passi da gigante».
In soldoni, dove vedi l'Ambrì?
«Questa squadra potrebbe anche essere da top-6. Il problema è che anche altre otto/nove potrebbero esserlo. Solo Ajoie, Langnau e forse Kloten le vedo fuori dalla lotta per la top-sei. Ci saranno dunque tre/quattro squadre molto deluse al termine della stagione regolare perché sulla carta erano da playoff».
E il Lugano?
«Non è mai facile parlare del Lugano, perché è sempre tutto o niente. Ma penso che il potenziale per fare un bel campionato ci sia. Attendiamo ancora il miglior Joly, che in estate aveva mostrato tante belle cose. Anche Arcobello mi ha stupito in positivo. Vale il discorso per l'Ambrì, possono terminare la regular season un po' ovunque».
Malgrado l'ultimo weekend da sei punti, è indubbio che ci siano molti giocatori che non rendono secondo le attese... Ma perché questa storia si ripete spesso sulle rive del Ceresio?
«Vi dirò, mi è capitato spesso di parlarne con alcuni dei miei ex compagni. E ora dico qualcosa che nel mondo dell'hockey svizzero è risaputo. Quando vai in una squadra quasi solo ed esclusivamente per soldi, succede questo. Sono d'accordissimo con i giocatori che accettano ricche offerte, per carità, visto che la carriera è molto corta e dopo i 32/33 anni non incassi più certe cifre. Magari nella tua testa non vuoi andare a Lugano, ma i soldi che ti offre il club ti fanno vacillare e alla fine firmi. Sei a Lugano, in una bella città, ma sportivamente forse non sei dove vorresti. Inevitabilmente, dunque, il tuo rendimento ne risente. A livello di svizzeri, negli ultimi anni trovo che hockeisticamente soltanto Hofmann a Lugano sia cresciuto e maturato. Oggi diversi giocatori che militano alla Cornèr Arena non li riconosco più, se paragoniamo il loro rendimento a quello offerto nelle squadre precedenti».
Chiusura sul Friborgo, una squadra che fin qui solo il Lugano è riuscita a battere nei 60'...
«Quando a Friborgo tutto gira bene, le cose tendono ad andare per il verso giusto a 360 gradi. Hanno degli stranieri che rendono tantissimo, così come Reto Berra. Quando i giochi si faranno un po' più seri, vedrete però che cominceranno le difficoltà. Spero per loro di sbagliarmi ma è sempre così a Friborgo e i recenti playoff lo hanno dimostrato».
PL | Punti | W | L | GF | GA | GD | FORM | |||
1 | Losanna | 31 | 59 | 16 | 8 | 96 | 84 | 12 | WLWWW | |
2 | Zurigo | 28 | 58 | 14 | 5 | 90 | 59 | 31 | WLWWL | |
3 | Davos | 32 | 58 | 14 | 8 | 94 | 69 | 25 | LWLLL | |
4 | Berna | 31 | 55 | 14 | 6 | 102 | 84 | 18 | WLLWW | |
5 | Kloten | 32 | 54 | 14 | 11 | 85 | 86 | -1 | WLWWL | |
6 | Zugo | 30 | 49 | 14 | 12 | 99 | 79 | 20 | LWWLW | |
7 | Langnau | 30 | 44 | 12 | 13 | 75 | 71 | 4 | WLWLW | |
8 | Bienne | 30 | 42 | 10 | 12 | 66 | 64 | 2 | LLWLW | |
9 | Lakers | 32 | 42 | 10 | 13 | 82 | 93 | -11 | LLWWW | |
10 | Ambrì | 31 | 41 | 6 | 10 | 86 | 104 | -18 | WWLLW | |
11 | Friborgo | 31 | 39 | 10 | 14 | 74 | 86 | -12 | LWWLL | |
12 | Ginevra | 28 | 36 | 7 | 11 | 76 | 79 | -3 | LLWLL | |
13 | Lugano | 30 | 36 | 11 | 16 | 78 | 101 | -23 | LLLWL | |
14 | Ajoie | 30 | 26 | 6 | 19 | 71 | 115 | -44 | LWLWL |