Stefano Togni ha parlato della Nazionale: «Il gruppo è sulla strada giusta, ma sarà necessario curare maggiormente alcuni dettagli».
Il 49enne si è anche espresso in merito all'attuale head-coach dell'Ambrì Luca Cereda: «Un giorno sarei curioso di vederlo all'opera sulla panchina della Svizzera, potrebbe essere il personaggio ideale».
ZURIGO - La Nazionale svizzera ha terminato la tappa casalinga dell'Euro Hockey Tour con tre ko in altrettanti incontri disputati.
La truppa di Fischer si è infatti dapprima inchinata alla Svezia 4-2, dopodiché è caduta all'overtime con Cechia (3-2) e Finlandia (4-3) piazzandosi ultima in classifica (2 punti). «È un torneo prestigioso in cui partecipano le squadre migliori d'Europa», ha analizzato Stefano Togni, ex attaccante di Lugano e Ambrì degli anni '90. «Sono dell'idea che malgrado le sconfitte gli elvetici abbiano alzato il loro livello di gioco, lottando a ogni partita sino alla fine. Il gruppo è sulla strada giusta, ma sarà necessario curare maggiormente alcuni dettagli ed essere più freddi nei momenti decisivi, visto che in ambito internazionale il minimo errore può costare caro. Rispetto agli anni passati, dove in amichevole si affrontavano rivali di seconda fascia come Danimarca o Lettonia, la Svizzera ha la possibilità di arrivare ai Mondiali con una certa consapevolezza. Misurarsi contro avversari blasonati permette infatti a ognuno di crescere e di nutrire altre ambizioni».
Calcolando anche le tre battute d'arresto di novembre e i due ko consecutivi maturati in CdM lo scorso mese di maggio – nel girone contro la Lettonia e nei quarti al cospetto della Germania – i rossocrociati sono incappati nell'ottava defezione di fila. «Non è sicuramente semplice trovarsi confrontati con così tante sconfitte, ma tenere testa alle formazioni di una certa caratura significa che si sta lavorando bene. In questo momento la Federazione crede in Fischer per cui è necessario remare tutti nella stessa direzione, anche nei momenti difficili».
Pensi che sia l'uomo giusto? «Sono del parere che sia corretto continuare con lui. Non molla mai, crede nella causa elvetica ed è convinto di riuscire a vincere la medaglia d'oro. Bisogna anche dargli atto che nei momenti negativi ci ha sempre messo la faccia, prendendosi le sue responsabilità. Attualmente non vedo inoltre un coach papabile che potrebbe sostituirlo in panchina. Il tecnico del futuro? Un giorno sarei curioso di vedere all'opera Luca Cereda, potrebbe essere il personaggio ideale».
In questo contesto il capitano del Lugano Calvin Thürkauf si è laureato TopScorer del torneo con 4 punti. «Nell'ultimo biennio si è reso protagonista di un salto di qualità enorme. Gioca a tutta pista, è un vero leader e sul ghiaccio è capace a fare costantemente la differenza. Attilio Biasca? È un talento e un grande lavoratore. La sua ascesa nell'hockey che conta è stata veloce, ha il futuro nelle sue mani».