Berthon, Manninen e Winnik fanno volare in cielo le Aquile
Accorciate le distanze, lo Skelleftea non è comunque riuscito a recuperare.
GINEVRA - Non solo svedesi e finlandesi, da quest’anno nell’albo d’oro della Champions Hockey League (da quando è nuovamente disputata) compare anche una squadra svizzera. Il Ginevra, che piegando 3-2 lo Skelleftea nella finale giocata in casa ha messo le mani sul prestigioso trofeo.
Le Aquile sono volate fin sul trono d’Europa al termine di una competizione nella quale sono più volte state messe alla prova. E sempre hanno superato gli ostacoli. Passato di slancio il primo turno, i granata hanno prima rimontato i Red Bull Monaco (2-3 e 3-1), poi hanno resistito ai Växjö Lakers (4-1 e 2-3) e infine infilzato il Lukko Rauma (2-2 e 3-2). Pure l’ultimo atto della kermesse non è inoltre, per loro, stato una passeggiata.
Sono passate in vantaggio con Berthon, dimenticato dalla difesa scandinava al 6’, e non si sono fatte distrarre dal pari di Dzierkals (12’). Sfruttando alla perfezione la superiorità numerica, prima della prima sirena hanno infatti allungato con Manninen (18’) e Winnik (19’). Poi hanno cercato di difendere, in maniera propositiva, il vantaggio. Lo hanno fatto alla perfezione in un secondo tempo nel quale hanno controllato il gioco nonostante 4’ di inferiorità, e lo hanno fatto pure nella prima parte del terzo terzo. Fino al 49’ quando, concretizzando una veloce azione, Heikkinen ha accorciato le distanze bucando Olkinuora.
Gli ultimi minuti di match sono ovviamente stati di pressione e passione per il Ginevra che, fuori Filppula, prima del traguardo ha pure dovuto resistere a 2’, tremendi, in inferiorità. Lo Skelleftea non è in ogni caso riuscito a passare e così sono stati i rossocrociati, in festa alla sirena, a scrivere la storia.
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— Genève-Servette HC (@officialGSHC) February 20, 2024