Josi, Niederreiter e Berra hanno vinto tre medaglie d'argento, mentre Ambühl - assente nel 2018 - due: «Quattro elementi fondamentali».
Stefano Togni si è anche espresso a proposito di Kevin Fiala, MVP della CdM: «Vederlo giocare è uno spettacolo per gli occhi».
PRAGA - La Nazionale svizzera ha conquistato la quarta medaglia d'argento Mondiale della sua storia, dopo quelle colte nel 1935, 2013 e 2018.
La recente rassegna iridata - che ha avuto luogo in Repubblica Ceca - ha fornito alcune indicazioni importanti, poiché i rossocrociati hanno dimostrato di essere una squadra molto competitiva e di poter mettere il bastone fra le ruote a qualunque avversario. «La delusione è chiaramente grande», ha analizzato Stefano Togni, ex attaccante di Lugano e Ambrì degli anni '90. «Era l'anno giusto per poter diventare campioni del mondo, anche perché il gruppo a disposizione di Fischer era di una qualità superiore e meritava di vincere la medaglia d'oro, ma questo è lo sport. La Cechia ha risolto la finale con un solo tiro, per cui bisogna guardare al futuro con un certo ottimismo. Le basi sono solide e da tifoso sono orgoglioso dei nostri ragazzi, hanno fatto appassionare una nazione intera e sono sicuro che prima o poi arriverà anche per noi il momento di alzare la Coppa del Mondo».
Nel loro percorso gli elvetici hanno perso soltanto due sfide, una nella fase a giorni contro il Canada (2-3) – poi battuto in semifinale ai rigori – e l'altra all'ultimo atto con la Cechia. «Contro i nord americani i rossocrociati hanno disputato un match eccezionale – soprattutto Genoni – ed è stato in quell'occasione che hanno dimostrato di potersela giocare con tutti. Il gruppo ha capito il suo potenziale già dopo il match contro la Germania e questo ha permesso a tutti i giocatori di alzare il proprio livello».
Dal canto suo Fiala ha rischiato di non esserci, ma alla fine ha totalizzato ben 13 punti in 8 incontri ed è stato scelto come MVP della manifestazione. Nel team ideale ha trovato spazio anche Josi (10 gare, 12 punti). «La squadra ha potuto beneficiare di un Fiala motivatissimo e in grande spolvero, premiato in qualità di migliore attaccante del torneo. Vederlo giocare è uno spettacolo per gli occhi. Josi? È un difensore fuori dal comune, polivalente e completo. Quando è presente la Svizzera sforna sempre prestazioni di alto livello».
Oltre a coach Fischer, altri tre giocatori (e mezzo) hanno vinto le ultime tre medaglie d'argento Mondiali (2013, 2018 e 2024), ovvero Berra, Niederreiter e Josi. Nel 2013 c'era anche Ambühl che era però assente nel 2018, nell'unica edizione della CdM della sua carriera a cui non ha partecipato dal lontano 2004. Ricordiamo che nello stesso anno l'uomo dai 19 Mondiali(!) aveva però preso parte ai Giochi Olimpici. «Sono sempre stati quattro elementi fondamentali nello scacchiere di Fischer e il gruppo attuale è stato costruito su di loro. Anche Niederreiter ha dimostrato per l'ennesima volta di essere un elemento prezioso e si è sacrificato tantissimo per Fiala e Hischier, i quali si sono trovati nelle condizioni ideali per essere più liberi in fase realizzativa. Fischer è stato bravo a creare un gruppo coeso e in cui i giocatori hanno il desiderio costante di difendere i colori rossocrociati. Ci sono tutte le premesse per vincere l'oro ai Mondiali di casa del 2026, ma è necessario continuare in questa direzione».