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HCL«Mi aspetto uno Zugo carico e aggressivo»

16.09.24 - 19:47
Giornata di vigilia in casa bianconera, con la squadra di Gianinazzi che si sta preparando per la trasferta di Zugo
Ti-press (Pablo Gianinazzi)
«Mi aspetto uno Zugo carico e aggressivo»
Giornata di vigilia in casa bianconera, con la squadra di Gianinazzi che si sta preparando per la trasferta di Zugo
Alla Bossard Arena non ci sarà lo squalificato Thürkauf: «Non è e non deve essere un problema».
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LUGANO - Parte da Zugo il campionato del Lugano, che - a livello di regular season - ha posto come obiettivo il raggiungimento della top-6. Dopo 7 amichevoli (5 vittorie) c’è il primo vero esame, al quale i bianconeri arrivano con tanta voglia di fare bene ma senza lo squalificato Thürkauf.

«È come quando si inizia un nuovo anno di scuola e c’è subito il primo test: sappiamo che quello di Zugo sarà molto impegnativo, ma non vediamo l’ora di cominciare dopo aver “studiato tanto” - spiega alla vigilia l’head coach Luca Gianinazzi - Penso che sia fantastico partire subito contro una squadra solida come quella di Tangnes, che ha fatto un’ottima pre-season e in casa vorrà imporre il proprio gioco. Me li aspetto belli carichi e aggressivi, ma questo non vuol dire che non possiamo andare alla Bossard Arena e fare la nostra partita».

Il Lugano dovrà fare a meno di capitan Thürkauf, che deve scontare 1 turno di stop per la sanzione rimediata in gara-7 dei quarti di finale degli scorsi playoff ("slew-footing" ai danni di Chris DiDomenico). «Non è e non deve essere un problema. Sappiamo che sull'arco delle 52 partite tutte le squadre dovranno giocoforza cambiare più volte il proprio line-up. Fa parte del gioco e del mio ruolo. Dovrò sempre fare delle scelte. Liekit Reichele e Nick Meile? Sono due giovani nei quali abbiamo visto del bel potenziale, che sin qui non sono riusciti a esprimere in National League rispettivamente e Bienne e Berna. Ci vuole pazienza e non mi aspetto che domani siano i salvatori della Patria. Non so dire se giocheranno tanto e subito, ma da noi gioca chi ha fame e chi aiuta la squadra a vincere».

Rispetto a 12 mesi or sono a che punto siete? «Se analizzo il processo di crescita vedo delle cose che sono migliorate. Ci sono aspetti soggettivi, che vedo io, ma anche numeri oggettivi che vediamo col sistema “Catapult”. Lì si vedono le prestazioni fisiche come quelle legate all’intensità di pattinaggio e dell’allenamento. Abbiamo visto che siamo più avanti rispetto all’anno scorso. Poi chiaro, noi giochiamo a hockey e ci alleniamo per migliorare nel gioco, non solo nel pattinare in giro per la pista».

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